#WorkWideWoman

Work Wide Woman è il social network per il lavoro rosa

workwidewomen

Creato da una donna per le donne, Work Wide Woman è la piattaforma social per rispondere al problema della disoccupazione femminile

Quando il mondo del lavoro non ci fornisce garanzie sicure e un posto stabile, non bisogna darsi per vinte. Tra gli strumenti più rischiosi per rimettersi in gioco in uno scenario lavorativo tanto deprimente, quello più entusiasmante è sicuramente il dar voce alla propria iniziativa privata. Avere un idea, svilupparla in un business plan, richiedere un prestito, informandosi sui finanziamenti finalizzati più convenienti, e, infine, dare vita alla propria personale start up.

Non è di certo facile ma, fortunatamente, le donne della penisola, di cui 12 milioni sono quelle disoccupate e circa 7 milioni quelle in cerca di lavoro da più di un anno, possono contare sulle agevolazioni e sui bandi loro dedicati, come definito dalla legge 215/92 pubblicata su Gazzetta Ufficiale. Chi non fosse così intraprendente da improvvisarsi imprenditrice può comunque contare su una serie di iniziative rivolte all’occupazione femminile, di cui Work Wide Woman è un ottimo esempio di risposta all’avanguardia.

La piattaforma in questione si rivolge, infatti, a studentesse, disoccupate, inoccupate, esodate, madri o mogli con lo scopo di “insegnare i lavori del futuro”.Work wide woman”, così si pronuncia Linda Serra, digital strategist e fondatrice del progetto, “mira a combattere la disoccupazione femminile in Italia e al contempo preparare le donne, spesso tagliate fuori dall’ambiente tecnologico, fortemente maschile, ad affrontare un mercato del lavoro che spesso chiede competenze legate al digitale”.

Contemporaneamente,” continua Linda “vorremmo offrire alle aziende la possibilità di formare nuove professioniste secondo le proprie esigenze, costruendo così nuove posizioni lavorative. Il tutto mantenendo prezzi accessibili, e orari che si adattino a ogni stile di vita”. Work wide woman si propone, quindi, come un network di social learning finalizzato alla formazione in rosa delle professioni digitali, essenziali e cruciali nell’assetto occupazionale odierno.

La start up, ideata a Bologna nel 2013, ha un funzionamento estremamente semplice: le interessate si iscrivono alla community di Work wide woman creando un proprio account e automaticamente hanno la possibilità di accedere ai contenuti didattici. L’offerta formativa segue, infatti, due modalità di attuazione entrambe progettate per il canale unico della rete: l’e-learning e il webinar.

Se nel primo caso si tratta di “veri e propri corsi di formazione online, dove le iscritte si collegano a una room virtuale”, accedono ai materiali testuali o audio-video e superano test propedeutici, i webinar invece sono letteralmente dei web seminar, cioè lezioni di approfondimento frontali gestite direttamente via webcam da una professionista del mestiere. Dalla stampa 3D a Pinterest, da Twitter al blogging, dal community management al social media analyses a WordPress, 56 sono le lezioni già attive su Work wide woman, mentre si è già in attesa di tante altre.

Attualmente il prezzo medio è di 30 euro a corso ma, come sperano i gestori del progetto, si auspica che Work wide woman trovi presto degli “sponsor, cioè imprese, che decidano di sostenere i costi delle lezioni, che così diventerebbero gratuite per chi le frequenta”. E d’altronde sono già attivi progetti con aziende anche di importanti dimensioni come Google, Telecom Italia e Dws System a dimostrazione del fatto che il progetto porta con sé un grande valore e una almeno pari utilità sociale fornendo alle imprese nuova forza lavoro specializzata e aiutando tante donne a trovare un impiego.

Offerte AbanoRitz