Brasile: quando la rivoluzione è rosa

Si è insediata ieri al governo Dilma Rousseff, membro fondatore del partito dei lavoratori in Brasile e nuovo presidente di quel paese dopo aver vinto al secondo scrutinio le elezioni del 2010 proprio col PDT (il partito dei lavoratori).

Dilma Rousseff ha vinto le ultime elezioni in Brasile e dal primo gennaio è ufficialmente a capo del governo di uno dei paesi detti BRIC, contraddistinto per la grande estensione, la ricchezza di materie prime, l’elevato numero di abitanti e la fase di industrializzazione che sta attraversando. L’esplosione economica brasiliana deve avere però una guida forte e deve corrispondere con un aumento della ricchezza per tutta la popolazione. Ora spetterà ad una donna fare in modo che tutto questo avvenga.

Ma la vera notizia è che lei non è solo l’ennesima donna di potere al governo di un Paese, ma che sta portando una ventata rosa sulla politica brasiliana.

Sì, perché Dilma Rousseff ha già presentato la sua lista dei ministri e al suo interno ben 9 sono donne. Ma non avviene come in Italia dove si affidano alle donne ministeri di poco conto o senza portafogli. In Brasile la Rousseff ha deciso di  affidare alle donne ministeri importanti come quello per l’ambiente, per la pesca, per le politiche sociali e le comunicazioni sociali.

La stessa Rousseff ha dichiarato che, se vi fosse stata maggiore disponibilità all’interno del suo partito, ne avrebbe messe di più. Quello che questa nuova presidentessa ha dichiarato di voler fare è di trovare una via femminile alla politica, che tenga conto delle incredibili diversità presenti tra uomo e donna e le sfrutti per il benessere di tutto il Paese.

Possibile? Impossibile? Intanto eccovi l’elenco delle donne-ministro del governo Rousseff:

  • Iriny Lopes per le Politiche Femminili,
  • Miriam Belchior per la Pianificazione,
  • Ideli Salvatti per la Pesca,
  • Maria do Rosario per i Diritti Umani,
  • Helena de Bairros per la Promozione dell’Uguaglianza Razziale,
  • Izabella Teixeira per l’Ambiente,
  • Ana de Hollanda per la Cultura,
  • Tereza Campello per lo Sviluppo sociale
  • Helena Chagas per le Comunicazioni sociali.

Per il resto giudicate voi, se volete, lasciandoci qualche commento di risposta. Noi saremo più che felici di tenere viva la speranza che un mondo migliore sia veramente il frutto di una rivoluzione rosa.

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