Una nuova tassa… sulle separazioni e i divorzi

Che ci crediate o no, in finanziaria spunta la tassa sulle separazioni e sui divorzi.

Molti grideranno allo scandalo e molti profilano già il pericolo di uno stato etico. Cosa ne pensate voi sulla tassa sulle separazioni?

"tassa sulla separazione"Proprio così, questa finanziaria che fa crollare le borse e non inietta nessuna fiducia nei mercati, propone per fare cassa una tassa che andrà a colpire tutte quelle coppie che scoppiano.

Vero che a denigrare una gabella in Italia si ottiene sempre tanto consenso, ma questa ci sembra particolarmente iniqua. La tassa sarà di 37 euro per le separazioni e di circa 80 per i divorzi. Questa va a colpire un numero ridotto di italiani. Sono 50 mila all’anno i divorzi nel nostro Paese, mentre circa 80 mila sono le separazioni.

Si può parlare di stato etico? Di uno stato che di fatto disincentiva le separazioni o i divorzi? Molti cattolici probabilmente sarebbero d’accordo. In realtà però dagli organi della Chiesa non arriva nessuna risposta in tal senso. Loro sono per l’eliminazione del divorzio non per la sua disincentivazione.

In effetti occorre in Italia una riflessione attenta su ciò che spinge al divorzio e alla separazione e al matrimonio. Sono molte le coppie che oggi alle prime difficoltà rispondono con un colloquio con gli avvocati matrimonialisti. Certo nessuno dice che di fronte all’insorgenza di gravissimi problemi non si debba avere la possibilità di scogliere il contratto matrimoniale. Tuttavia questo rito civile e sociale non deve essere preso troppo alla leggera.

Poi c’è un altro discorso da fare. Riguarda, una volta presa la decisione di divorziare, la difficoltà nel compiere quest’atto. In Italia, a differenza che in altri Stati Occidentali dove la pratica è diffusa, si devono celebrare due processi: uno di separazione e l’altro di divorzio con dispendio di risorse. E si sa di chi sia la causa di tutto ciò: la Chiesa. Inutile negarlo tenta di mettere in tutti i modi i bastoni fra le ruote alla legge. A torto o a ragione.

E allora quest’ennesima tassazione sulla fine del matrimonio è solo un altro modo per mettere le mani nelle tasche degli italiani della classe media? Un modo per lucrare sul dolore della gente? Fateci sapere la vostra opinione.

 

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