Tacco alto sì, ma con buon gusto e buonsenso!

 

A suggerirlo è il prof. Paolo Maraton Mossa, uno dei massimi Specialisti in Chirurgia del Piede*

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“I tacchi alti e le punte strette sono sicuramente nemici del piede, ma per realizzare danni importanti o irreversibili hanno bisogno di agire costantemente e per periodi di tempo prolungati, pertanto un piede che non presenta malattie o deformità potrà calzare senza danni anche tacchi alti e punte strette, giusto per una serata a teatro o per una cena importante, non certo come abitudine prolungata di vita.”

D’altra parte, quante di noi rinunciano per questo a portare i tacchi alti? Ci hanno perfino insegnato che se vuoi comparire devi soffrire! Effettivamente – lo dice anche il professore – “il tacco alto modifica completamente il modo di camminare rendendo la falcata più sexy, il bacino più sporgente accentua la differenza tra uomo e donna, la stessa incertezza dona un senso di gradevole fragilità molto apprezzata dagli uomini. Dunque tacchi sì ma con buonsenso, d’altra parte la maggior parte delle patologie del piede sono per lo più di natura genetica. La scarpa con il tacco alto può infatti evidenziare precocemente patologie latenti del piede, ma l’utilizzo esasperato del tacco alto può a sua volta indurre patologie anche gravi.”

Termografia1b36b356344cL’altezza del tacco sbilancia il peso del corpo sull’avampiede, da qui i dolori quando il tacco è molto alto. In condizioni normali, infatti, è consigliabile una distribuzione del 50% del peso del corpo sulla parte anteriore e del 50% su quella posteriore del piede. Ciò si ottiene con 3-4 cm. di tacco. “Interessante osservare – prosegue il prof. Maraton Mossa – che (già!) con 9 cm di tacco il 100% di peso è trasferito anteriormente sui metatarsi. Più alziamo il tacco e più il baricentro viene portato in avanti.”

Ecco perché avvertono dolore ai polpacci e alla schiena anche coloro che portano invece tacchi troppo bassi o ultra piatti che male si integrano con le curve fisiologiche della colonna vertebrale.

Con un po’ di logica, sarà quindi consigliabile usare la scarpa di nostro gradimento nel luogo giusto, al momento giusto, per la funzione giusta e per un tempo adeguato. “I guai del piede come è noto, derivano in grandissima parte dall’uso di scarpe che spesso non sono adatte al ruolo e vengono scelte solo per motivi estetici. Le donne corrono per tutto il giorno (casa, ufficio, supermercato), usando spesso e per troppo tempo scarpe scomode e tacchi che vanno oltre i 3-4 centimetri per poi arrivare a sera con i piedi dolenti, le gambe stanche e non solo… Tutto il corpo, infatti, risente di una base instabile, costrette a mantenere un equilibrio difficile in modo innaturale per troppo tempo ed in modo continuativo.

“Se invece sorgono problemi o dolori è il caso di consultare uno specialista per inquadrare correttamente i sintomi. E’ importante conoscere i nostri piedi, per imparare a salvaguardarne la salute e l’estetica. Composto da ben 26 ossa più innumerevoli articolazioni, parti molli e legamenti questa meravigliosa opera di architettura fatta di ossa piccole e resistenti, si muove su 33 articolazioni che ne fanno una straordinaria macchina di locomozione e di equilibrio per l’intero corpo, sono proprio queste giunture infatti a rendere il piede elastico e resistente e a consentirgli il movimento, il cui atto fondamentale è costituito dal passo. E’ bene inoltre sapere che il 90% delle deformità o problematiche del piede trova risoluzione prevalentemente in ambito chirurgico,dopo un’accurata e precisa valutazione clinica e strumentale, i risultati sono molto buoni. Quindi non bisogna rinunciare ai piaceri del tacco vertiginoso così come non bisogna sottovalutare eventuali sintomi o temere le conseguenti decisioni.”

 

*Prof. Paolo Maraton Mossa – Direttore Scientifico del Centro Pilota di Chirurgia del Piede di Milano, Titolare della Cattedra di Ortopedia dell’Università di Lugano

 

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