Le donne che amano i libri non possono lasciarsi scappare questo romanzo di Maria Pia Ammirati, Se tu fossi qui.
Il dramma e la tragedia possono presentarsi nella nostra vita senza che ce ne accorgiamo e spandere tutto il loro doloroso orrore in una mattina qualunque, mentre un giovane padre, Matteo, dorme accanto alla compagna morta nel sonno, Luisa, e mentre le figlie scaldano ancora il loro lettuccio.
In “Se tu fossi qui” di Maria Pia Ammirati accade proprio questo: un giovane uomo si trova sconcertato di fronte all’assurdità di una morte inattesa. Si trova impreparato a conciliare la vita con la tragedia di una perdita. E decide, per propria scelta, di cercare di capire. Molti gli indizi incomprensibili, come quel cellulare che la notte continua a squillare inconsapevole della scomparsa della sua proprietaria. Ma a chi appartiene, di chi è?
Il romanzo, con un ritmo serrato e uno stile tagliente, quasi da cronaca – non dimentichiamo che è stato scritto da una giornalista vicedirettore del tg1 – tenta di esplorare le nostre cedevolezze, di farsi strada tra la nostra paura d’amare e fra tutte le difficoltà che l’amore si trascina dietro. Ma è anche un romanzo che parla della superficialità di molti rapporti umani. Matteo, dopo la morte della moglie, si accorge di non averla mai conosciuta e prova l’umanissimo desiderio di poter tornare indietro, di regalare abbracci che non ha dato, di far affiorare baci che gli restarono in gola.
Non è possibile tornare indietro. Matteo lo accetta come accetta il difficile compito di andare avanti, diverso, cambiato nella consapevolezza che ora affronterà la vita con più coraggio, cercando di assaporarla e di riempirla.
Perché una donna dovrebbe leggere questo libro? Per conoscere fino in fondo cosa comporta vivere con superficialità un rapporto. Lo ribadisco: le donne che amano i libri non si facciano scappare “Se tu fossi qui”, edito da Cairo Editore e compreso tra i finalisti del Premio Campiello 2011.
