#Patente finanziaria? Perchè no…

Italiani sempre più impreparati nella gestione del #risparmio e degli #investimenti

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La “patente finanziaria” potrebbe essere una delle soluzioni per colmare le scarse competenze degli italiani sul fronte del risparmio e degli investimenti

Il mondo del risparmio e degli investimenti rientrano senza dubbio tra gli argomenti più complessi per gli italiani che si dimostrano nella maggior parte dei casi del tutto impreparati. Non è infatti la prima volta che si discute sulla scarsa preparazione finanziaria dei risparmiatori italiani e sui rischi che si corrono facendo delle scelte poco consapevoli e spesso basate su consigli di amici e conoscenti. La situazione si complica ancora di più se si rapportata alla politica, spesso aggressiva, adottata dalle banche e dai vari istituti di credito, e alla scarsa trasparenza delle dinamiche degli ambienti finanziari.

Sembra che i dubbi degli italiani non riguardino solo le operazioni più complesse relative alla gestione del risparmio e degli investimenti, ma anche le questioni più semplici. Una problematica in qualche modo favorita anche dalla tendenza di utilizzare dei servizi web per comparare prodotti finanziari, assicurativi e utilities che consentono di avere una panoramica delle offerte e quindi di scegliere anche il conto corrente più conveniente, senza riflettere a fondo sulle condizioni richieste.

La preparazione finanziaria delle nuove generazioni

Dunque una vera emergenza che coinvolge l’intero Paese, senza differenze tra il Nord e il Sud e tra uomini e donne, e la situazione non sembra migliorare neanche nel resto d’Europa. La scarsa preparazione degli italiani in materia di risparmio e investimenti è ormai diventata una vera emergenza nazionale e internazionale, che sembra minacciare soprattutto le nuove generazioni, più esposte ai rischi derivanti dalle questioni ancora irrisolte dei mercati nazionali.

Secondo i dati emersi da una rilevazione internazionale – Indagine Pisa – è emerso che il livello di competenza finanziaria nel mondo è molto varia e tende a raggiungere risultati migliori in Australia, nella Comunità fiamminga del Belgio, Estonia, Nuova Zelanda, Polonia e Repubblica Ceca, dove gli studenti ottengono punteggi superiori alla media. Decisamente scarsa è invece la preparazione degli studenti italiani che si collocano al di sotto dei valori medi.

Come colmare le lacune finanziarie degli italiani?

Proprio per cercare di colmare queste lacune e tutelare i futuri risparmiatori dalla possibilità di mettere in serio pericolo la propria stabilità finanziaria sono state avanzate alcune proposte. La prima prevede l’obbligo di inserire in tutti i corsi di studio delle scuole superiori delle materie di carattere economico-finanziario, che possano fornire quelle nozioni necessarie per affrontare le questioni più semplici, legate alla normale gestione della vita quotidiana.

La seconda proposta prevede invece il conseguimento di una vera e propria “patente finanziaria”, da ottenere solo in seguito al superamento di un test e con l’obbligo di rinnovo allo scadere dei dieci anni. Per ottenere questa certificazione bisognerebbe quindi rispondere ad una cinquantina di domande e dimostrare di possedere le nozioni necessarie per gestire delle risorse finanziarie. La patenta finanziaria diventerebbe inoltre uno dei requisiti necessari per l’apertura di un conto corrente.

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