Nucleare: il referendum

Nel novembre del 1987 si era già stabilito che l’Itlia sospendesse i propri progetti di proliferazione di centrali nucleari e dismettesse gli impianti esistenti. In questi ventiquattro anni sembrava che nel mondo il nucleare fosse diventato molto più sicuro. Dite la vostra e fateci sapere come la pensate sul nucleare.

"Donne e nucleare: referendum"Il referendum

Ma in realtà non è così. In queste ore in Giappone una centrale nucleare rischia la fusione del proprio nucleo. Questo causerebbe un’esplosione nucleare. Il pericolo non è ancora scongiurato. Ma a parte questo pericolo, esiste anche una realtà certa, la contaminazione da radiazioni che sta già avvenendo in quel Paese.

Noi de “Ilsitodelledonne” abbiamo parlato di una recente ricerca che dimostra come le mamme e i loro feti subiscano danni anche dalle basse radiazioni. Ciò dimostra che non esiste un nucleare sicuro. Il governo ha tecnicamente sospeso il discorso sul nucleare per riaprirlo quando i fatti di Fukushima saranno passati. In realtà la pratica per il nucleare italiano va avanti. In questi giorni è stato approvato il decreto e sono stati trovati i siti idonei.

Il 12 e 13 Giugno i cittadini italiani ritorneranno alle urne per dire ancora una volta si o no sul nucleare. Il fatto è grave. Non solo perché la sicurezza sul nucleare è una questione aperta, ma anche perché l’energia prodotta dall’atomo è anti-economica, rispetto al tempo per la costruzione e ai miliardi di investimento pagati dai contribuenti per la costruzione delle centrali.

Quali fattori fanno propendere per la scelta di un’energia alternativa al nucleare? Eccoli:

  • Il nucleare è anti-economico perché più costoso;
  • Il nucleare non è sicuro;
  • Il nucleare non è sufficiente a modificare i piani di approvigionamento energetico dell’Italia.

Non ci sono prove scientifiche che il nucleare sia più produttivo di sistemi fotovoltaici su larga scala. L’energia nucleare non è la soluzione, come non lo è la green energy. Ma l’una è costosa e pericolosa, l’altra pulita, rinnovabile e gratuita. Un qualunque Paese che avesse nel paesaggio e nella natura il suo sistema di ricchezza non avrebbe dubbi sul modo migliore da adottare.

Altro problema è strettaemnte ambientale: quello dell’individuazione dei luoghi di stoccaggio delle scorie nucleari e radioattive. L’Associazione per i diritti degli Utenti ha rivolto ai ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive alcune domande circa lo smaltimento delle scorie radiattive:
Dov’e’, in Italia, il sito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi delle vecchie centrali che abbiamo dismesso e delle nuove programmate? I ministri hanno risposto che al momento non ce ne sono.
Dove vanno a finire i rifiuti radioattivi degli ospedali? I ministri hanno risposto che vengono stoccati nelle cantine.
Cos’e’ successo con il sito per il deposito delle scorie radioattive di Scansano Ionico (Basilicata) individuato, dopo numerosi studi e indagini, come luogo sicuro? I ministri hanno risposto che il Governo Berlusconi ha revocato il provvedimento per l’individuazione dei siti.

E voi cosa ne pensate? Dite la vostra sul nucleare.

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