Editoriale a cura di Silvia Oliva (Segretario alla Ricerca, Fondazione NordEst)
Le ragazze italiane di oggi sono più libere rispetto a quarant’anni fa? Guardandosi attorno appaiono evidenti e non trascurabili i molti passi in avanti fatti dalle donne nel campo dell’acquisizione di diritti. Così come dal punto di vista della loro possibilità di affermarsi in campo economico, sociale, politico e professionale.
Tuttavia, è necessario riconoscere come il traguardo della parità – che non significa annullare la ricchezza delle specifiche diversità – sia ancora un obiettivo da raggiungere. Nella consapevolezza che spesso le prime a porsi dei limiti sono proprio le donne, anche quando accettano che altri decidano al posto loro i traguardi possibili o stabiliscano che siano da considerarsi soddisfacenti i successi acquisiti dal mondo femminile.
E non si tratta solo di riconoscere il positivo effetto che la partecipazione delle donne al mercato del lavoro può avere nella creazione di ricchezza e di benessere o del diverso e proficuo contributo che le stesse possono dare alle istituzioni o alla politica. Il vero obiettivo è permettere anche alle donne una reale possibilità di scelta. Una scelta che non deve essere vincolata dall’impossibilità di conciliare famiglia e lavoro per mancanza di strutture di cura adeguate o a causa di imprenditori non disponibili ad adottare modelli organizzativi di lavoro flessibili negli orari e nelle modalità. E nemmeno da pregiudizi culturali o da stereotipi femminili, di cui molto spesso le donne sono vittime e di cui faticano a liberarsi, relegandosi in ruoli secondari, rinunciando a priori ad ambizioni più alte, scegliendo solo certi percorsi formativi, o modelli sociali in cui è il corpo della donna e non la sua intelligenza ad essere esibito.
Deve poter essere, invece, una scelta consapevole in cui non esistano più ostacoli culturali o materiali, ma solo le semplici e preziose aspirazioni e la libertà di ciascuna.
Indice
- Non più sospese tra il vivere nel mondo e il prendersene cura: imprenditrici che praticano l’esserci sempre di Elisa Bottignolo (dottore di ricerca in “Sociologia: processi interculturali e comunicativi” presso l’Università degli studi di Padova)
- Perchè investire sulle donne di Monica D’Ascenzo (giornalista de “Il Sole 24 Ore”)
- La partecipazione femminile: alcuni dati per riflettere di Mariangela Gritta Grainer (coordinamento Retecamere Imprenditoria femminile e Pari Opportunità)
- Il ruolo delle donne: qualche considerazione in prospettiva (intervista a Federica Guidi, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria)
- Il paradosso letale di Angela Padrone (giornalista de “Il Messaggero”)
- La questione di genere: i passi compiuti e quelli ancora da compiere di Franca Porto (Segretario Generale CISL Veneto)
- Credits
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