19/04/2020

Il troppo è come il vacante… nella mia vita in solitaria al “ritz” è più vero che mai, ma non è altrettanto vero il contrario. Perché il troppo è tale solo quando non lo si condivide e allora diventa vuoto e mancanza.

Ho lasciato casa, la mia mansarda nell’antico ghetto ebraico di Padova, alle spalle delle sue belle piazze, con un borsone, senza voltarmi indietro, quasi un mese fa. Destinazione: Hotel AbanoRitz Terme. Non l’avevo programmato e non era una vacanza, se così fosse stato, avrei determinato, non solo la data di partenza, ma anche quella di rientro. Perché un elemento fondamentale, affinché si possa parlare di turismo, è che a una partenza deve, imprescindibilmente, seguire un ritorno.

Non è stato un trasloco, ma piuttosto un trasferimento, sono infatti mancate tutte quelle operazioni complesse di trasporto e sistemazione tipiche di un cambiamento di residenza. In vita mia ho traslocato davvero 3 volte e ognuna è stata traumatica coincidendo con cambiamenti esistenziali radicali. Ma in questo caso si è trattato piuttosto di un trasloco psicologico. Traslocare in senso stretto sembra essere una tendenza in crescita, i legami della vita e quelli lavorativi che durano per sempre sono sempre più rari, così l’eccezione diventa una regola e il cambiamento una costante. Pare essere una delle cose più stressanti e destabilizzanti in assoluto e a qualsiasi età, poiché i cambiamenti sono su più livelli. Quello identitario è forse il primo, ma nel mio caso niente mi corrisponde più del “ritz”.

Per un animale domestico cambiare casa vuol dire marcare il territorio. La territorialità è generalmente un’alternativa al comportamento di dominanza e, come ogni altra attività di competizione, comporta sia costi che benefici. Ma noi siamo mammiferi, il comportamento territoriale non è sempre così evidente né individuale, infatti preferiamo le aree familiari composte da individui della stessa specie. Senz’altro il “ritz” è anche questo! Infine, mi piace pensare che la casa cambi e si modifichi man mano assieme a chi la abita; magari tradendo qualche decisione troppo rigida preso in passato. Così se ci sono voluti 20 anni perché il “ritz”, che era stata la mia abitazione, diventasse per me un’azienda alberghiera, ci ho messo un solo mese perché ritornasse ad essere CASA.

2 Comments

    1. abanoritz Post author

      Un’avventura molto significativa e densa, per me. Il fatto di essere affettuosamente seguita da commenti come questo, mi dà nuova energia.

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