13/06/2020

L’esorcista è un film dei primi anni ‘70 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film. La pellicola ebbe molto successo malgrado i problemi di censura dell’epoca e, negli anni seguenti, generò due sequel e un’omonima serie televisiva. Io ricordo benissimo che ne rimasi terrorizzata, mi avevano spaventato la strana voce d’oltretomba con cui parlava Regan, la ragazzina dodicenne indemoniata, la colonna sonora del film e la figura dell’esorcista-sacerdote che si suicida dopo aver preso su di sé lo spirito malefico che si era impossessato di Regan e che la costringeva a commettere atroci delitti. Il giovane padre Karras ordina al demone di uscire dal corpo della ragazza e prendere il suo: l’entità si impossessa del sacerdote e cerca di strangolare Regan, ma l’uomo si getta dalla finestra, uccidendosi, prima di poter fare del male alla bambina. L’esorcismo è pratica molto antica. Secondo svariate religioni esseri naturali possono essere posseduti da esseri soprannaturali ma, essendo tramiti, non sono ritenuti responsabili delle proprie azioni. Diverso è l’indiamento. Si tratta infatti di un’esperienza cosciente e volontaria di natura filosofico-religiosa, e indica una sorta di unione estatica e trascendente dell’uomo con il divino. L’essere umano può raggiungere questo stato tramite l’Entusiasmo e l’Amore e, in questo senso, se ne parla nel Paradiso Dantesco. In realtà non volevo dare nessuna spiegazione complessa di fenomeni che a me , buoni o cattivi che siano, fanno solo paura… forse dell’Esorcista non ho visto neanche la fine e sicuramente l’ho guardato con un occhio solo. Non ho nessuna fascinazione verso il soprannaturale, non mi sono mai fatta leggere la mano e nemmeno le carte o i tarocchi per scherzo, mai mi sono rivolta a una medium .Ho paura del buio. Ho bisogno di dormire molto o perlomeno dormire poco non mi fa star bene per niente. Faccio fatica a recuperare le ore di sonno perdute e senz’altro non sono una nottambula. Il massimo del paranormale che affronto è l’oroscopo. Faccio molti incubi o perlomeno ne facevo tanti, stranissimi e piuttosto splatter, comunque violenti verso cose e persone. Gli incubi pare siano piuttosto comuni: l’80% della popolazione adulta dichiara di aver sperimentato almeno una volta un sogno dal contenuto terrifico, accompagnato da sentimenti come la paura, l’ansia, ma anche rabbia, tristezza, disgusto comunque emozioni sgradevoli che arrivano a svegliarci. I miei incubi tendono a presentarsi nelle primissime ore dell’alba, sono brevi, e si contraddistinguono per la piena consapevolezza che ne ho e per il ricordo vividissimo. Se non si patologizzano in disturbi da stress o depressione, tutti mi hanno sempre tranquillizzato dicendomi che gli incubi sono un buon sistema per scaricare ansia e negatività profonde. Poiché la vita emotiva ha un impatto importante sul sonno, un modo del cervello per aiutarci a elaborare le emozioni negative pare siano gli incubi notturni, infatti, secondo una ricerca che ha visto protagonisti diversi esperti di neuroscienze, trascorrere una notte turbolenta a causa di brutti sogni aiuta a fronteggiare con meno ansia le proprie paure. Nessun esorcismo potrà liberarmi da Gloria! Da quando dormo al ritz non faccio incubi. E, a volte, la mattina, prima di scendere dal quinto piano in ufficio, nella terrazza di mia madre bevendo il tea sotto il sole, mi sento beata e dunque mi INDIO: usare la forma intransitiva pronominale rende questo verbo “alto” quasi silenzioso, più intimo e senza trionfi.

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