Il detto popolare “una mela al giorno toglie il medico di torno” nasce dalla saggezza contadina, ma la scienza conferma che, pur senza fare miracoli, le mele sono un frutto prezioso per la nostra salute.
Un frutto medio, consumato con la buccia, fornisce circa 95 calorie, 25 grammi di carboidrati, quasi 20 grammi di zuccheri naturali, oltre 4 grammi di fibra e un apporto significativo di vitamina C. Non mancano i composti bioattivi, come i polifenoli e gli antiossidanti, che svolgono un ruolo protettivo per cuore, intestino e cervello. La pectina, fibra solubile presente in abbondanza, favorisce la regolarità intestinale e contribuisce a mantenere sano il microbiota.
Dal punto di vista nutrizionale, quindi, la mela è un piccolo scrigno di benessere: saziante, idratante, utile al controllo del peso e con potenziali benefici nella prevenzione di malattie croniche.
Le mele d’Italia sono un mosaico di varietà: il nostro Paese, grazie alla varietà di climi e terreni, vanta una ricca produzione di mele che cambia volto a seconda delle regioni. Anche il Veneto custodisce un’importante tradizione. Le colline e le zone pedemontane offrono un microclima ideale per diverse cultivar, dalle classiche Golden alle Stark Delicious, fino a varietà più rustiche e aromatiche, mele antiche e pomi della memoria.
- Pom dea rosetta – piccola, dalla buccia striata, acidula e molto aromatica.
- Rosa di Monfumo – varietà antica della pedemontana trevigiana, dalla polpa bianca e profumata.
- Pom dea fragola – frutto rosso vivo, con un sentore fruttato che ricorda le fragole.
- San Piero rosso – mela rustica, dolce-acidula, usata un tempo anche per essiccazione.
- Bella del bosco – mela selvatica-addomesticata, piccola, croccante, dal sapore intenso.
Nei Colli Euganei, territorio vulcanico dal suolo ricco e minerale, la coltivazione della mela assume tratti unici: qui crescono mele di piccole e medie dimensioni, dalla polpa croccante e profumata, spesso impiegate nella produzione di marmellate, dolci casalinghi e sidro. La biodiversità agricola di quest’area ha preservato varietà antiche, che un tempo erano parte integrante della dieta rurale e oggi vengono riscoperte grazie alla crescente attenzione verso i frutti autoctoni.



