Muore a Nairobi la fondatrice di Green Belt Movement Wangari Maathai.
Dopo aver dato vita al movimento di ripopolmento delle foreste in Africa, il green belt movement, ha anche vinto un premio Nobel per la Pace nel 2004. Si tratta di Wangari Maathai che si è sempre battuta per le donne e per la protezione dell’ambiente e del paesaggio. Si è spenta ieri a Nairobi a 71 anni.
Con il suo contributo ha provveduto a risollevare in parte l’Africa e a diffondere il concetto che salvarla dalla desertificazione è possibile. Dalla fondazione della Cintura Verde del 1977, in tutto il continente sono stati piantati 40 milioni di alberi. Al contempo 30 mila donne sono state addestrate nel campo della silvicultura, della lavorazione di prodotti alimentari, nell’apicultura e hanno acquistato conoscenze di prim’ordine in campo ambientalistico e naturalistico.
Proprio questi progetti le hanno fatto vincere il premio Nobel. Nata nel 1940, la “donna degli alberi” si laurea in scienze biologiche e ottiene la cattedra di veterinaria a Nairobi. In seguito cominciò a lavorare nel Consiglio delle donne del Kenya e tra il 1981 e il 1987 ne divenne presidentessa.
Oggi il movimento da lei formato è diffuso in molti altri Paesi e nazioni africani come: Zambia, Etiopia, Tanzania, Uganda, Malawi ed altri acora.
Il green belt Movement era nato inizialmente per promuovere la salvaguardia della biodiversità e la diffusione della leadership femminile in ambienti rurali. Una notizia che giunge inattesa durante l’anno che l’ONU dedica alla biodiversità e a pochi giorni dalla giornata internazionale dell’habitat.
Il ruolo di Wangari Maathai nella diffusione della figura della donna nel continente africano è stato enorme e fondamentale. Recentemente il Green Belt ha lanciato un’importante campagna internazionale per il ripopolamento silvestre: piantare un miliardo di alberi in tutto il mondo all’anno. Sostenere questo progetto è anche per noi un modo fondamentale per rendere omaggio a questa grande donna.
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