Sono giorni oramai che al telegiornale passano continui aggiornamenti sulla sorte di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, l’iraniana che dal 2006 è rinchiusa nel braccio della morte in Iran. L’ accusa? Adulterio. La pena? Morte tramite lapidazione.
Già nel maggio del 2006 era stata condanna a ricevere 99 frustate dopo che un tribunale la dichiarò colpevole, in seguito alla scomparsa del marito, di “relazione illecita” con due uomini; successivamente nel settembre dello stesso anno, dopo che uno dei due venne accusato di complicità nella morte del consorte, Sakineh fu condannata alla pena capitale per adulterio e omicidio.
Solo gli sforzi dei suoi figli e la campagna di mobilitazione da loro promossa riuscì, nel luglio 2010, a fermare l’esecuzione, ma non a bloccare la condanna a morte. Tuttora la sua sorte è ancora in dubbio.
Molte sono le campagne in suo favore e anche la Fondazione Marisa Bellisario ha deciso di AGIRE facendo girare una lettera, da sottoscrivere, rivolta alla Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione Femminile e all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, perché nel 2010 “non si possono ancora negare i più elementari diritti umani”.
Scarica il PDF APPELLO FONDAZIONE BELLISARIO PER SAKINEH
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sakineh_Mohammadi_Ashtiani
http://www.modena2000.it/2010/09/03/sassuolo-appello-per-la-liberazione-di-sakineh-mohammadi-ashtiani/