Nell’articolo presente su questo sito dal titolo: “Riequilibrare le forze in campo” abbiamo inserito un’immagine molto evocativa. Oggi parliamo di quell’immagine.
Ne parliamo perché l’immagine che compare qui accanto è stato il simbolo del movimento di lotta femminista per molti anni. Ora si sa anche chi fece da modella per questo manifesto, quando, dove e perché fu prodotto.
La modella cui appartiene il volto nel manifesto è l’operaia del Michigan Gerardine Hoff Doyle scomparsa in questi giorni (il 26 dicembre 2010). Col titolo di “We can do it” l’immagine divenne negli anni cinquanta e sessanta il simbolo del movimento femminista americano. Solo nel 1984 però la donna di origine tedesca rivelò di essere lei quella ritratta nel poster.
All’epoca in cui le venne scattata la foto la Hoff Doyle lavorava per un’azienda di pressatura metalli vicina ad Ann Arbor e venne usata inizialmente per la propaganda dal comitato di coordinamento per la produzione bellica americana. La pubblicità dell’epoca aveva creato Rosie la Rivettatrice.
La Doyle, che suonava all’epoca il violoncello, lasciò il posto alla fabbrica per paura degli infortuni alle mani. Solo nel 1984 sfogliando una rivista riconobbe il suo volto nel personaggio di Rosie. Rosie è stata e rimarrà comunque il simbolo della cultura pop sull’uguaglianza femminile. In fondo, parte del successo di quel simbolo, si deve anche a Gerardine Hoff Doyle.