Ora vi raccontiamo una bella storiella: riguarda un referendum, un premier italiano, le energie rinnovabili e una finanziaria.
Un sacco di carne al fuoco direte voi? E che storia verrà fuori? Più o meno sempre la stessa. Come tutti saprete la finanziaria lacrime e sangue che doveva portare per l’Italia crescita e prosperità nonché diminuzione del debito pubblico è il classico caso della montagna che partorisce un topolino.
Questo perché i tagli che la manovra prevede di realizzare sono proiettati nella prossima legislatura. Vuoi perché il calo di consensi del premier e del suo partito lo hanno praticamente costretto a non imporre tasse troppo elevate con la speranza di raggiungere un’altra premiership (e se queste sono le premesse…). Vuoi perché si metteva a rischio tutta una serie di provvedimenti che il premier ha bisogno di far passare come necessari in questo tempo di crisi nascosta sotto il tappeto. Vuoi anche perché una manovra troppo rigida nei primi due anni rischiava di frenare e cancellare quel poco di crescita fin qui ottenuto.
Di cosa parliamo? Di intercettazioni, innanzi tutto. Poi anche di rinnovabili e tagli. E dell’ennesima legge ad personam nascosta fra le pieghe della finanziaria. Partiamo da quest’ultima. L’azienda fondata dal premier dovrebbe pagare a De Benedetti circa 700 milioni di euro. Ed ecco allora la leggina che prevede di non corrispondere risarcimenti superiori ai 20 milioni di euro per le cause civili. Pur giudicata corretta dal Premier, la norma è stata comunque ritirata ieri.
Gli italiani saranno sicuramente amareggiati per:
- Tagli alle pensioni
- Tagli alle rinnovabili
- Inserimento di un bollo sui titoli finanziari che penalizzerà i piccoli risparmiatori
Sembrava infatti che dopo il referendum gli italiani potessero aspettarsi investimenti nel settore dell’energia pulita. Invece niente da fare. Pare che nella finanziaria siano entrati tagli del 30% delle rinnovabili entro il 2012.
Staremo a vedere. Intanto sottolineiamo quanto è emerso da una recente ricerca condotta dall’università di Bologna. Pare che si sia riusciti a produrre energia attraverso la fusione fredda: trasformando nichel ed idrogeno in rame.
Molti sono dubbiosi a riguardo, ma pare che gli svedesi si siano ufficialmente interessati al caso e noi non potevamo non parlarne. O quantomeno accennare al fatto. Vi terremo informate a riguardo.