Studi legali favoriti se nel team ci sono donne

…un articolo di Monica D’Ascenzo, da Il Sole 24 Ore.

Comincia così:

«In un colloquio preliminare per discutere l’affidamento di un importante mandato da parte di una multinazionale, fra le altre cose ci è stata anche chiesta la percentuale di donne nel nostro studio e fra i partner». Alberto Saravalle, managing partner dello studio legale Bonelli, Erede, Pappalardo, racconta l’aneddoto con «piacevole sorpresa», sottolineando come vi sia una crescente attenzione per la gender diversity nella scelta degli studi legali da parte delle società: «Anche nel nostro settore comincia a diventare un elemento distintivo valutato dai clienti, oltre che efficace per attrarre talenti».

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