Scrittrici Ritrovate: appuntamento a #Mantoval al #festival della #letteratura

festiva della letteratura di mantova 2014

È dal 1997 che si tiene il Festival della Letteratura di Mantova, giustamente definito nel web con il sintetico dominio: www. festivaletteratura.it.

Allora i giornali scrivevano: “…. possibile che una piccola città riesca ad accogliere il gotha del romanzo internazionale, a evadere dai tradizionali circuiti di promozione culturale, ad avvalersi di un volontariato appassionato per mettere insieme scrittori e lettori di mezzo mondo in una delle più belle cornici del Rinascimento?”

Nel ‘ 97 gli eventi –incontri erano 105, l’anno scorso sono stati 234 e noi eravamo il secondo.

Il nostro, quello a cui vogliamo dare evidenza e visibilità con la collana Scrittrici Ritrovate, è un mondo di artiste, romanziere, giornaliste spinte dal loro desiderio di autonomia e consapevolezza, a uscire dai loro destini tradizionali, a cavallo tra 800 e 900, per affrontare il mondo. Uno straordinario percorso letterario per apprezzare la qualità e la modernità di questo universo di donne scrittrici che la famosa Antonia Arslan, ha definito, con una bellissima immagine: “la galassia sommersa”.

scrittrici ritrovate

Immagini, luci, musica e voci per raccontare, con potenza, vite di donne, profili femminili, sentimenti e sensazioni di personaggi che risultano essere universali e oggi più che mai contemporanei.

Un originale “concerto letterario” per trasmette la straordinaria forza della parola scritta, della musica e del canto popolare. Così la consapevolezza del proprio valore individuale nasce e cresce anche grazie e attraverso la scrittura, per sé e per gli altri.

Ad oggi vantiamo sei pubblicazioni: grazie all’idea primigenia di Mara Borriero nostro “angelo” ispiratore, grazie alla cura sensibile e colta delle scelte della prof. Arslan, grazie al format del reading teatrale straordinariamente interpretato da Nicoletta Maragno, grazie al supporto della tipografia Biblos, grazie, alla fine e soprattutto, all’amicizia e alla condivisone di un gruppo di donne imprenditrici che con l’associazione Talenti di Donna hanno voluto testimoniare, investendo nella cultura, il loro impegno intellettuale . associazione talenti di donna
Anche quest’anno, dunque, il 3 settembre, saremo al teatro Bibiena di Mantova per presentare: Il ventre di Napoli di MATILDE SERAO con l’oramai collaudato format di successo dello spettacolo e della teatralizzazione della scrittura . Per quel poco che di donna Matilde ancora si ricorda, scrive la professoressa Arslan,viene tratteggiata nelle antologie e dai “critici” come una verista minore, dichiaratamente tardo romantica. Napoletana verace, grossa e goffa, presenzialista e attivissima giornalista, fu direttrice di un quotidiano “Il giorno” da lei fondato nel 1904. Eccentrica e determinata, è un personaggio di sconcertante modernità dalla celebre e contagiosa risata. Da vera poligrafa, Matilde Serao, scrisse di tutto e malgrado studi accurati ad oggi non ci sono state opportune e selezionate ristampe della sua opera eclettica. Celebre in tutti i salotti, anche all’estero, aveva opinioni proprie e originali che sapeva esprimere come monologhi di poderosa intelligenza che spesso indirizzavano cultura, costume e politica del tempo. Sposata due volte, ebbe, a 48 anni, l’unica figlia Eleonora. Morirà al tavolo di lavoro, nel 1927, dopo essere stata candidata al premio Nobel che aveva vinto l’anno prima Grazia Deledda.

matilde serao il ventre di napoli
La forza della sua scrittura e lo sguardo impassibile, le descrizioni ad effetto, i personaggi corali, la lingua efficace e la penna veloce, questi i tratti essenziali di Matilde Serao delineati dalla prof .Arslan, che fanno deIl ventre di Napoli” un capolavoro, un libro potente, nato come inchiesta giornalistica a seguito dell’epidemia di colera del 1884. Il libro ci conduce, tra pietas e indignazione, negli “abissi”umani , alla scoperta, dietro il bello e il pittoresco di Napoli, della miseria e della degradazione; prendendo spunto dalla famosa frase del ministro Depretis: “bisogna sventrare Napoli”, pronunciata dopo la visita di re Umberto ai quartieri poveri della città, la scrittrice tesse la trama di un indimenticabile romanzo che si fa corpo ferito e martoriato, corpo di donne o di bambini, fisionomia e ritratto, angosciante ma mai morboso, di una città come Napoli, ancora oggi attualissimo.

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