#Ruanda, 1994: l'#inferno

Dall’inferno si ritorna. Senza odio, anzi, con la vita

ruanda 1994

Un racconto toccante, un punto di vista inedito su uno dei peggiori massacri dei nostri tempi, Ruanda 1994

Bibi nel 1994 era una piccola bambina. Oggi è una donna, studentessa di medicina a Roma, che grazie alla giornalista Christiana Ruggeri ci fa conoscere ciò che le è accaduto quando aveva cinque anni, ci parla di ciò che ha vissuto sulla propria pelle in una terra lontana durante l’ultimo genocidio del XX secolo, l’olocausto ruandese di Kigali.kids-474729_1280

Una storia che nasce per non far cadere nell’oblio e per ricordare, dopo vent’anni, una delle pagini più tristi della storia dell’uomo. Il genocidio ruandese, oltre cento giorni di blackout del buonsenso degli uomini, dove frange estremiste hutu hanno massacrato senza pietà tutsi e hutu moderati utilizzando qualsiasi mezzo: armi da foco, machete, bastoni. Una carneficina rude e senza pietà, scenario anche di stupri collettivi ai danni di donne indifese.

A quel tempo lo stupro come arma di guerra non era un reato. Una donna su tre, anche se bambina, lo aveva subito” Durante il genocidio da quelle violenze, in Ruanda, sono nati mezzo milione di bambini. Nello Zaire la questione degli  abusi sessuali era infernale allo stesso modo. Non sapevo il significato della parola gukinda, stupro, ma avevo capito che era la stessa cosa subita da mia zia Immacolée. É stato meglio, per me, avere avuto le idee tanto confuse: l’unica cosa di cui ero certa è che fosse un’azione imposta con la forza dagli uomini alle donne

Bibi ci racconta la sua odissea con passione, con la consapevolezza di chi ha visto massacrata la propria famiglia e ne ha visto sterminata la dignità umana. Un inferno che è sceso nella vita di una piccola bambina senza preavviso e che l’ha catapultata in una realtà precaria e drammatica dalla quale è  riuscita ad emergere con le proprie forze, col pensiero dell’amore dei suoi cari che la guardavano dal cielo e con l’aiuto di qualche angelo fatto di carne ed ossa.

Il rimpianto non passa neanche con gli anni. Quando qualcosa di prezioso ti sta davanti gli occhi ti ci abitui”.

christiana ruggeri

Christiana Ruggeri

Secondo le stime di Human Right Wacht le vittime del genocidio ruandese sono state almeno 500.000 anche se gli ultimi accertamenti hanno indentificato un numero di vittime ben maggiore che oscilla tra gli 800.000 e il milione di morti.

L’autrice del libro è Christiana Ruggeri, giornalista inviata all’estero del Tg2. Una donna che si occupa anche della situazione delle donne e dei minori nei paesi del sud del mondo ed è, inoltre, un’attivista per i diritti degli animali.

 

È opportuno evidenziare che la metà di proventi derivanti dalla vendita del libero verranno devoluti al progetto “Rwanda Onlus” per costruire una mensa nella scuola materna all’interno della Casa della Pace e della Riconciliazione di Kigali.

In ogni cuore c’è un filo di bontà, anche dove non siamo capaci di vederla

dall'inferno si ritornaIl libro è acquistabile on line qui >>>

 

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