Approvata la legge che prevede almeno il 30% di donne nei CDA delle aziende quotate e a partecipazione statale.
La legge
Ecco cosa prevede la legge:
L’obbligo per le aziende dell”inserimento di almeno il 30% di donne nei consigli di amministrazione entro lo scadere di due mandati. Le pene previste per la mancata realizzazione della legge sono:
- Diffida di 4 mesi nel caso non si applichi la legge entro i due mandati;
- Diffida di altre 3 mesi per adeguarsi alla legge
- Sanzione pecuniaria nel caso non si realizzi quanto previsto dalla legge
- E infine decadenza del Cda nel caso di particolare recidività
La dichiarazione
L’On. Lella Golfo si è detta contenta e soddisfatta per il risultato raggiunto. E noi de “Ilsitodelledonne” ci sentiamo partecipi di questa felicità. Sappiamo che sono ancora molte le battaglie da fare, ma questa è stata vinta. Abbiamo inoltre dimostrato come la politica possa essere lo strumento di dialogo corretto per governare efficacemente poiché la legge è stata costruita e realizzata da una corrente politica bipartisan. Siamo fiere quindi di aver appoggiato, per quanto potevamo, questa normativa.
Ecco la dichiarazione di Lella Golfo:
“Il mio ottimismo e’ stato ben riposto e l’accordo raggiunto oggi e’ frutto di una ponderazione e riflessione che ci rende ancora piu’ sicuri e soddisfatti. E’ una bella giornata e credo che il risultato raggiunto premi la lunga battaglia. A questo punto aspettiamo con fiducia la decisione dei capogruppo sulla procedura da seguire, certe che verrà individuata la migliore e più rapida soluzione possibile per un’approvazione su cui oramai si e’ trovata ampia convergenza”. Parla Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario e prima firmataria del ddl sulle quote di genere nelle società quotate e partecipate. “Il testo che oggi esce dalla Commissione Finanze del Senato e’ equilibrato e frutto di un giusto compromesso tra la necessità di una maggiore partecipazione femminile e i timori delle aziende. Per questo mi sento di ringraziare quanti in questo anno e mezzo dalla presentazione della mia proposta di legge mi hanno sostenuto dentro e fuori dal Parlamento, dandomi forza e coraggio anche nei momenti difficili. Dal Governo, ai capogruppo di Senato e Camera Gasparri e Cicchitto, ai membri delle Commissioni Finanze, in special modo la Senatrice Bonfrisco, che hanno lavorato al testo, alle mie colleghe del Pdl ma anche a tutte le amiche della Fondazione Bellisario e a tutte le donne, e sono state tantissime, dell’associazionismo e della società civile che in questa legge hanno creduto e che per la quale si sono spese con generosità, convinzione e determinazione. Oggi non solo le donne ma tutto il Paese ha raggiunto un traguardo epocale che ci equipara finalmente alle moderne democrazie europee in tema di pari opportunità. Possiamo esserne fiere”.