Poesia, chi la legge sviluppa il pensiero laterale

La poesia fa bene all’intelligenza: si potrebbe riassumere così il risultato di alcuni studi che dimostrano che la poesia aiuta a superare i problemi quotidiani grazie al pensiero laterale.

Giovanni Porta, psicoterapeuta specializzato in arteterapia afferma che la poesia ci fa vedere le cose sotto un altro punto di vista e in questo modo le montagne insormontabili che ci troviamo davanti ogni giorno possono essere superate passando loro attorno piuttosto che tentando di scalarle.

Le persone con problemi sperano, arrivando dallo psicoterapeuta, di poter raggiungere strabilianti risultati evitando di cambiare ogni loro abitudine. Proprio questo è l’aspetto che lo psicoterapeuta tenta di combattere. La follia è aspettarsi risultati diversi facendo sempre la stessa cosa. Questa è una frase attribuita ad Einstein che lo piscoterapeuta dovrebbe tenere sempre a mente. La poesia potrebbe riuscire a curare con l’arte molte patologie anche gravi della mente.

Il concetto di pensiero laterale, sviluppato dallo psicologo maltese Edward Del Bono, richiede un approccio ai problemi indiretto, prendendoli in considerazione secondo diversi punti di vista e soprattutto considerando che vi possano essere per lo stesso quesito diverse soluzioni.

La parte del cervello che presiede al pensiero laterale e creativo è quella destra ed è ad essa che facciamo riferimento nella produzione artistica e poetica. La poesia permette di far emergere le difficoltà e le contraddizioni. Praticarla nel senso di scriverla e leggerla dà modo di sviluppare una parte del cervello spesso bistrattata dal comune sentire anche in un Paese come l’Italia dove le materie scientifiche, depositarie della logica e del pensiero lineare, sono dai più ritenute di scarso interesse.

Per saperne di più sull’argomento leggi questo articolo.

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