Ordini professionali, il Senato ne vorrebbe altri 5

Mentre l’UE chiede di uniformarsi agli standard del resto dei Paesi europei, il Senato con alcune sortite sogna di introdurre nuovi ordini professionali, come quello dei dentisti bocciato qualche settimana fa.

"ordini professionali abolizione"L’Antitrust in un’indagine conoscitiva resa nota a marzo 2011 aveva constatato che i 14 ordini professionali si comportavano come delle vere e proprie caste, limitando l’accesso alla professione ai giovani e facendo cartello sui prezzi oltre che facendo ostruzione ad una liberalizzazione. Non solo l’Antitrust era intervenuto affinché questo stato di cose venisse modificato al più presto, ma anche l’UE aveva più volte sollecitato il governo a prendere in esame provvedimenti che aumentassero la libera concorrenza tra i professionisti.

E il governo ci aveva provato con la finanziaria di luglio e agosto a introdurre norme di questo tipo. Il corporativismo degli avvocati aveva frenato l’abolizione degli ordini professionali lasciando tutto com’è.

Ma poiché raramente a Montecitorio e Palazzo Madama c’è un limite al peggio, oggi si scopre che mentre l’Antitrust si pronunciava in tal senso e mentre il consiglio dei ministri approvava un decreto con norme per la liberalizzazione e la soppressione delle categorie, alcuni senatori di PDL e Lega, con il benestare e il consenso di altri dell’IDV progettavano di introdurre altri cinque ordini professionali, quelle dell’ambito sanitario:

  • le ostetriche
  • i dentisti
  • i dietisti
  • gli infermieri
  • i tecnici della prevenzione

Risultato? Cinque nuove categorie e 20 nuovi albi organizzati su base provinciale. Motivazioni? Quando giovedì scorso è iniziata la discussione in Aula sul provvedimento Rutelli ha giustamente dichiarato:

“Sarebbe questa la rivoluzione liberale di cui si fa portatrice la maggioranza? Mi chiedo come sia compatibile una scelta del genere con l’orientamento del governo che ha detto, scritto e approvato con la manovra che proprio l’accesso alle professioni deve diventare il primo tagliando per la crescita”.

E voi che ne dite? Solo l’ennesima prova di una casta che non smette di riprodurre se stessa?

 

One Comment

  1. Susanna

    non credo che la professionalità si “dimostri” con l’appartenenza ad un albo professionale anzi per molti è uno schermo che crea copertura alla poca professionalità e all’incompetenza..

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