Un pino ornato di luci, palline e colori. Accanto, una capanna con la natività e un bue e un asinello a scaldare il nascituro. “Il Natale”, come dice Mary Ellen Case, “è uno stato d’animo”.
Come da tradizione, e rigorosamente l’8 dicembre, si accendono le luci, si addobbano gli alberi, si prepara il presepe… le case si colorano con una atmosfera familiare, con tocchi di allegria, riempendosi di un gioioso calore. Si dice che Martin Lutero vide gli alberi ghiacciati nel bosco durante la notte della vigilia di Natale. La luna li faceva magicamente brillare e ne fu così colpito che volle ricreare la stessa atmosfera a casa propria. Da lì nacque la tradizione delle decorazioni e illuminazioni di Natale.
Ma Natale deriva dal latino Natāle per diem natālem Christi (giorno di nascita di Cristo). Il 25 Dicembre, infatti, dopo un lungo peregrinare, Gesù nasce in una stalla a Betlemme. Oggi, per ricordare questo felice evento, tutti i paesi cattolici allestiscono il presepe, parola che deriva dal latino “Praesepe”, cioè letteralmente stalla, mangiatoia e rappresenta una rievocazione quanto più realistica possibile della natività di Gesù. La sua creazione si attribuisce a S. Francesco nel 1223, ma si diffuse nel XV secolo partendo direttamente dal regno di Napoli, ancora oggi conosciuto per la magnificenza delle varie statuine. Nel XVIII secolo, sotto il regno di Carlo III, si ha la nascita del Figurinaio, il creatore di statuette.
Sempre nel medioevo nasce anche la tradizione dell’albero di Natale, ma questa più nei paesi nordici. Nei riti pagani, si festeggiava il passaggio dall’autunno all’inverno ornando abeti davanti alle case. Si usava anche bruciare un enorme ceppo, preferibilmente di quercia, e a seconda di come ardeva si presagiva l’andamento dell’anno entrante.
Gli antichi Romani, a loro volta, regalavano rametti di pino come buon auspicio, un augurio di buona fortuna. Per i druidi l’abete era simbolo di vita e questa simbologia è ripresa dai cristiani, per i quali l’albero diventa Cristo o simbolo della vita o ancora del bene e del male.
Ma il primo albero di Natale come lo conosciamo noi è del XVII secolo ed è introdotto dalla Duchessa di Brieg che, dopo aver ornato tutto il castello, fa’ portare un abete all’interno per coprire un angolo che a suo parere era rimasto spoglio.
Sotto l’albero di Natale sono immancabili i regali portati, solo ai bambini bravi e buoni, da Babbo Natale. Questo arzillo vecchietto, panciuto, barbuto e buffo, vestito di rosso, ogni notte tra il 24 e il 25 Dicembre fa breccia nei cieli con una slitta trainata da Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido e Rudolph, le sue famosissime renne, per poi calarsi dal caminetto col suo pesante sacco ricco di doni per adulti e bambini da mettere sotto l’albero. Si dice risieda al Polo Nord, a Rovaniemi, e che uno squadroni di elfi lo aiutino a confezionare i regali preparandosi per la grande notte!
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