#Mutuo casa

Conviene il #tasso fisso o quello variabile?

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Meglio affidarsi alla stabilità del mutuo a tasso fisso oppure mirare al #risparmio rischiando con il tasso variabile?

La scelta tra il tasso fisso e il tasso variabile per il mutuo casa è l’incognita che spesso accomuna tutti quelli che si apprestano ad acquistare una nuova abitazione. Dopo la lunga ed affannosa ricerca per trovare la “casa dei sogni”, ecco che si presenta all’orizzonte l’ennesimo problema. In effetti, capire come scegliere il mutuo casa e quali fattori occorre valutare non è certo un’impresa semplice, soprattutto se si pensa che si tratta di un contratto a media o lunga durata e quindi particolarmente impegnativo.

In questi casi meglio non lasciarsi prendere da inutili ansie ma piuttosto conviene cercare di analizzare con razionalità la situazione. Quindi prima di prendere qualunque decisione sarebbe opportuno avere maggiore familiarità con i concetti base, e quindi con i termini più ricorrenti nel settore dei finanziamenti. A tal proposito leggere la “Guida al mutuo” della Banca d’Italia, potrebbe essere un’ottima soluzione per compiere delle scelte consapevoli.

Tasso fisso o tasso fisso: cosa scegliere per il mutuo?

Come spesso accade, anche per il tasso fisso e il tasso variabile esistono dei pro e dei contro che bisogna sempre rapportare alla propria situazione finanziaria, cercando di proiettarla anche negli anni futuri. Come dice la parola stessa, il tasso fisso prevede l’applicazione di determinate condizioni per tutta la durata del mutuo. In questo caso l’importo della rata sarà sempre la stessa, indipendentemente dalle variazioni del mercato.

tasso fisso o tasso variabileInoltre, in caso di mutuo per la prima casa sono anche previste delle agevolazioni fiscali. Quindi l’imposta di registro, o in alternativa l’Iva, saranno pagati in misura ridotta, mentre le imposte ipotecarie e catastali saranno determinate in misura fissa. Le agevolazioni fiscali saranno inoltre estese anche all’acquisto di box, cantine e tutte le altre pertinenze dell’abitazione. Se poi l’abitazione non rientra nella categorie catastali definite di “lusso”, gli intestatari del mutuo potranno pure scaricare dalla dichiarazione dei redditi tutte le spese passive connesse al mutuo.

Quali sono i vantaggi del tasso variabile?

Il tasso variabile garantisce invece meno stabilità, infatti le condizioni variano ad intervalli regolari e in base alle condizioni offerte dal mercato. In questo caso saranno determinante dalla percentuale fissa calcolata sul guadagno dell’istituto di credito prescelto (lo Spreed) sommato al valore espresso all’indice di riferimento del tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro (l’Euribor) tra le principali banche europee o il tasso di riferimento della BCE, la Banca Centrale Europea.

Nel caso dei mutui con tasso variabile, l’importo previsto per la prima rata è sempre inferiore rispetto a quella del tasso fisso, garantendo in questo modo un significativo risparmio nel corso dei primi anni del finanziamento. Questa soluzione è quindi ideale per coloro che, spinti della prospettiva del risparmio, sono disposti a rischiare e quindi ad affrontare economicamente anche eventuali aumenti della rata. In linea generale, il mutuo tasso variabile potrebbe quindi rivelarsi più vantaggioso rispetto al mutuo tasso fisso, ma offrire senza dubbio meno certezze.

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