È morta in Svizzera, dove risiedeva, Agota Kristof, la scrittrice ungherese autrice del classico “La trilogia della città di K”.
Rifugiatasi in Svizzera dopo i moti ungheresi del 1956, Agota Kristof è stata una delle grandi intellettuali e scrittrici del ‘900. Scrisse esclusivamente in lingua Francese, pur non padroneggiando mai perfettamente questa seconda lingua.
La trilogia della città di K si compone di tre opere “Il grande quaderno“, “La Prova” e “La terza menzogna“. L’autrice, fin dalla sua comparsa nel panorama letterario europeo, con il primo volume della trilogia negli anni ’80, sconvolge il pubblico per il suo occhio critico sulle grandi tragedie del ‘900 e la quieta disperazione nel guardarle. Tutta la trilogia racconta la storia di due fratelli Lukas e Klaus che vivono in uno stato occupato da eserciti stranieri. Mentre Klaus decide di fuggire nel mondo libero, Lukas resta. Al loro incontro dovranno fronteggiare un Paese in macerie anche morali.
Realtà nuda e cruda raccontata spesso con le sgrammaticature dello straniero trapiantato in Terra straniera. Indimenticabile per tutti la lezione di quello che si potrebbe definire un realismo magico ungherese di questa scrittrice.
