“Non alla solitudine Scrovegna, / o Padova, in quel bianco april felice / venni cercando l’arte Beatrice / di Giotto che gli spiriti disegna; / né la maschia virtù d’Andrea Mantegna, / che la Lupa di bronzo ebbe a nutrice, / mi scosse; né la forza imperatrice / del Condottier che il santo luogo regna. / Ma nel tuo prato molle, ombrato d’olmi / e di marmi, che cinge la riviera / e le rondini rigano di strida, / tutti i pensieri miei furono colmi / d’amore e i sensi miei di primavera, / come in un lembo del giardin d’Armida.”
Gabriele D’Annunzio (1863-1938)
Padova e le sue bellezze al cospetto dell’UNESCO. Padova Urbs Picta. Siamo in attesa, a luglio, della proclamazione ufficiale e la nostra città sarà ufficialmente iscritta alla World Heritage List dell’UNESCO. Il nuovo Patrimonio Culturale italiano è a Padova: un’impresa ambiziosa che unisce otto luoghi con affreschi del 1300 nel padovano. Un percorso culturale unico al modo a pochi minuti dall’AbanoRitz.
Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto tra il 1303 ed il 1305: un capolavoro della pittura italiana ed europea nel centro storico di Padova. Commissionata da Enrico Scrovegni, ricco commerciante padovano, che cerca così di riabilitare l’immagine della famiglia e salvare il padre, usuraio, dalle pene del purgatorio (o peggio).
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, affrescata da Guariento di Arpo e Giusto de’ Menabuoi, nel trecento era conosciuta come la chiesa più decorata e colorata da affreschi.
Palazzo della Ragione, il tribunale in epoca medievale e la superficie dipinta più ampia e articolata del ciclo: più di trecento scene divise in due livelli. Nella zona superiore, risalente al quattrocento, troviamo i segni zodiacali, i mesi, i mestieri e i caratteri umani; nella zona inferiore, del trecento, ci sono scene in relazione alle immagini sopra e realizzate in funzione della destinazione d’uso della parte della sala (che ricordiamo essere un tribunale).
Cappella della Reggia Carrarese, parte della Reggia Carrarese, oggi sede dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti. Guariento, pittore di corte, decora la cappella esaltando il potere della Signoria Carrarese per chiunque la visitasse.
Battistero della Cattedrale, il capolavoro massimo di Giusto de’ Menabuoi incentrato sulla Storia della Salvezza. L’ affresco riempie ogni minimo spazio della superficie e gli episodi non si concludono con la fine della parete, ma proseguono su un pilastro o sulla parete perpendicolare. Questo crea anche a includere spazi di architettura inusuali.
Basilica e Convento del Santo, le prime testimonianze di Giotto a Padova. Ma anche Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona: i maggiori esponenti della pittura del trecento conservano qui la storia della loro committenza padovana.
Oratorio di San Giorgio, con pareti interne completamente decorate da Altichiero da Zevio, con la collaborazione di Jacopo da Verona, riguardo la vita di Cristo e dei santi protettori della famiglia Lupi.
Oratorio di San Michele, commissionato a Jacopo da Verona, dopo il successo della sua collaborazione con Altichiero da Zevio all’Oratorio di San Giorgio. L’Oratorio di San Michele presenta un ciclo di affreschi con cinque episodi delle storie della Vita della Vergine.
Vi aspettiamo per scoprire meglio queste unicità a pochi minuti dall’AbanoRitz. La portineria dell’hotel è pronta ad accogliervi con diverse proposte di visite, diversi itinerari e diverse escursioni.