La marcia in più del gentil #sesso

Il gentil sesso non è affatto debole,
ma anzi ha sempre avuto una marcia in più

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Da molto tempo ormai il sesso femminile viene definito gentile. Il femminile tuttavia, oltre e prima che gentile è stato comunemente qualificato anche come debole, con buonapace di millenni di preistoria e storia, in cui le donne, le cui grandi doti e capacità spiccavano già in tempi remoti, sono state relegate ad un ruolo di secondo ordine o addirittura bollate come esseri scellerati, incontenibili, incapaci, fonte inesauribile di sciagure e con l’avvento del cristianesimo di tentazioni e peccati.

Per molti secoli gli uomini hanno cercato di controllare ed imbrigliare la forza femminile, probabilmente spaventati dal mistero della nascita e del concepimento.

la Dea Astarte

la Dea Astarte

Basti pensare alla cosmogonia mesopotamica, dove Astarte è la dea dell’amore ma anche della guerra, alla troppo curiosa Eva, che nella Bibbia cede alla “viscida” tentazione del serpente e morde la mela, o all’epica Cassandra, famigerata profetessa della più nera delle greche sventure, o ancora a Pandora che non ascolta il monito degli dei ed apre il vaso facendone uscire tutti i mali del mondo; per non parlare poi dello stuolo di “streghe”, che nel Medioevo, secondo l’opinione di molti, possedevano magici poteri che utilizzavano per compiere malefici… purtroppo la lista potrebbe allungarsi oltremodo.

Tuttavia la reputazione femminile, nel corso della storia, ha conosciuto anche delle tappe felici, con eroine e personaggi leggendari che al

"Affreschi romani - pompei - alcesti e admeto" di Stefano Bolognini - Opera propria. Con licenza Attribution tramite Wikimedia Commons -

“Affreschi romani – pompei – alcesti e admeto” di Stefano Bolognini – Opera propria. Con licenza Attribution tramite Wikimedia Commons –

sesso forte non avevano nulla da invidiare, anzi: da Semiramide, regina assira che, stando alle fonti scritte, superò in virtù non sole le donne, ma anche gli uomini, alla coraggiosa Antigone, che nell’antica Grecia sfidò le leggi scritte degli uomini, ad Alcesti che scelse di immolarsi per il marito, arrivando all’affascinante e impavida Cleopatra che, di fronte al tramonto del proprio regno e potere, scelse l’autodeterminazione del suicidio piuttosto che la mercè della schiavitù.

Ma anche in tempi ben più recenti, le donne hanno conosciuto una certa rivalsa sul cosiddetto sesso forte; basti pensare a tutte quelle esponenti del “gentil sesso” per le quali il binomio donne e motori, come lo si intende oggi, aveva tutt’altro significato. E se tutti infatti conoscono la casa costruttrice Mercedes Benz, ben pochi sanno che fu Bertha Benz e non Carl Benz, ad avere un ruolo di spicco nell’invenzione del primo motore d’auto, oltre ad essere la prima donna al volante a percorrere ben 106 km, o ancora che fu l’americana Mary Anderson ad inventare l’utilissimo tergicristalli.

Bertha Benz

Bertha Benz

Donne e motori ima

E se poi pensiamo alla ricerca scientifica dei giorni nostri tinta di rosa e di tricolore, come non ricordare la battagliera astrofisica e divulgatrice scientifica Margherita Hack, o il premio Nobel per la medicina nonchè senatrice a vita Rita Levi Montalcini.

Tra “un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”, quali siamo noi italiani, vanno ricordate in pari misura anche le esponenti del gentil sesso, che quantunque amabili e garbate, gentili appunto, una marcia in più, diciamolo pure, l’hanno sempre avuta.

Margherita Hack

Margherita Hack

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