Questa tricicletta da trasporto, oggi conservato come memoria storica, rappresenta un capitolo autentico dell’ospitalità termale. Dotato di un ampio portabagagli anteriore, era utilizzato nel Novecento per il trasferimento dei bauli e delle valigie degli ospiti che giungevano in treno alla stazione di Abano – Montegrotto, porta d’accesso alle Terme Euganee. Non era raro che gli ospiti arrivassero con più bauli e valigie, segno di una villeggiatura lunga e accuratamente preparata.
A quel punto entrava in scena la bicicletta guidata da personale degli hotel che percorreva il tragitto dalla stazione fino all’hotel per recapitare i bagagli direttamente in struttura. Un servizio semplice ma fondamentale.
Quando il turismo europeo del primo Novecento iniziò a svilupparsi in forme moderne, la bicicletta – nelle sue varianti da lavoro a due o tre ruote – svolse un ruolo silenzioso ma essenziale: trasportava persone, merci e, nei centri termali e balneari, soprattutto i bagagli dei villeggianti. In un’epoca in cui l’automobile era ancora un privilegio di pochi, queste biciclette garantivano un servizio diffuso, e sostenibile, in tutta Europa.
Ad Abano, questo mezzo divenne simbolo di un’accoglienza discreta e puntuale: il viaggio dell’ospite cominciava non appena metteva piede alla stazione, sapendo che i suoi bagagli lo avrebbero seguito fino in albergo. Oggi questo triciclo rimane come simbolo del legame tra tradizione e accoglienza, e come memoria di un tempo in cui il viaggio alle terme cominciava già dal primo pedalare.
Esposta oggi all’ingresso dell’AbanoRitz, questa bicicletta non è soltanto un ricordo di costume, ma un segno tangibile della tradizione di ospitalità che ha reso l’hotel una meta rinomata tra gli hotel storici d’ Europa.



