Prevenire la #violenza con l’educazione ai sentimenti
Dati recenti dell’ISTAT, relativi al 2014, indicano che sono 6 milioni 788 mila le donne vittime nel corso della propria vita di una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).
Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni.
Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%).
E ancora: 3 milioni 466 mila donne hanno subìto stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l’ha subìto dall’ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall’ex partner.
Partire dall’educazione sentimentale per prevenire gli episodi di violenza sulle donne e acquisire una migliore consapevolezza delle proprie emozioni e degli affetti all’interno della più ampia cornice del bene comune.
Un approccio che è stato già sperimentato con il progetto Educare ai Sentimenti della scuola Virgilio 4 di Scampia e dell’Associazione Dream Team Donne in Rete di Scampia.
E’ il tema di cui si parlerà domani, mercoledì 11 novembre, alle ore 17, nel corso del secondo appuntamento del ciclo di incontri ‘Mondo Donna’, intitolato Il Mito del genere: prevenire la violenza con l’educazione ai sentimenti, che si svolge nell’ambito della rassegna, ideata e promossa da Celeste Condorelli – Amministratore Delegato della Clinica Mediterranea – dedicata ai “falsi miti” legati ai grandi temi dell’universo femminile e della salute della famiglia in generale.
Educare i giovani ai valori della persona, ai sentimenti ed al rispetto degli altri, insegnare ad esprimere le proprie emozioni in maniera non violenta e saperle esprimere, può prevenire fenomeni di violenza di genere?
Esistono degli stereotipi di genere a cui siamo abituati fin da piccoli e che influiscono nella relazione con se stessi e con gli altri?
Confrontarsi sulle proprie convinzioni e preconcetti, sulla differenza ed uguaglianza e sul tema della paura può favorire la diminuzione dei fenomeni di violenza di genere?
Conoscere i vari tipi di violenza può essere utile per prevenire eventi fatali derivati dalla violenza domestica?
Esiste ed è possibile un amore violento?
Falsi MITI o realtà? Si cercherà di capirlo con l’ausilio di esperti durante il prossimo evento di Mondo Donna.
Dell’argomento, assieme a Celeste Condorelli, ne parleranno:
Paolo Battimiello, già Dirigente scolastico Istituto Comprensivo Virgilio 4 – Scampia – Napoli
Simona Marino, Consigliera Comunale con delega alle Pari Opportunità del Comune di Napoli
Anna Riccardi, Docente Istituto Comprensivo Virgilio 4 – Scampia – Napoli
Fabiana Romano, Sociologa Associazione Dream Team – donne in rete
Sara di Somma, Psicologa Associazione Dream Team – donne in rete
Modera: Francesca Vitelli, presidente dell’Associazione EnterprisinGirls
Con l’occasione verrà annunciata l’inaugurazione dello “Sportello Ascolto Antiviolenza della Mediterranea” a supporto alle donne vittime di abusi.
Lo sportello sarà aperto ogni mercoledì a partire dal mese di dicembre e sarà gestito dal personale dell’Associazione “Salute donna”.
“Confrontarsi su argomenti particolarmente importanti, come la violenza di genere – commenta Celeste Condorelli – è fondamentale per acquisire una maggiore consapevolezza nell’affrontare atteggiamenti non sani che possono contribuire alla creazione di un ambiente in cui la violenza è possibile e, in alcuni casi, tollerata o addirittura perdonata. In molti casi gli abusi vengono commessi tra le mura domestiche. È importante partire dall’educazione ai sentimenti, soprattutto dei più giovani, intesa come scoperta e ascolto del proprio sentire e di quello dell’altro, ma anche come capacità di dialogo: raccontare e raccontarsi ciò che si è e ciò che si sente”.
“In questa direzione – continua la Condorelli – va anche l’apertura dello sportello antiviolenza. La violenza, infatti, comporta conseguenze gravi per la salute delle donne, e quindi va combattuta e contrastata ad ogni livello. Sapere cosa fare in questi casi serve a tutelare la propria salute e quella dei bambini.”
Come recita l’articolo 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne: “E’ “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà”.
Un fenomeno, purtroppo, ancora ampio e diffuso.