Il libro di Gramellini “Fai bei sogni” ci sembra molto intrigante perciò ve lo consigliamo: ecco di che parla.
Tutti hanno ormai imparato a conoscere “il buongiorno di Massimo Gramellini” la rubrica sul fondo della Stampa che ogni giorno dà una personale interpretazione alla società, alla realtà e alla politica.
Oggi il giornalista vice direttore del quotidiano torinese torna sugli scaffali delle librerie con un nuovo libro: “Fai bei sogni”.
Pubblicato da Longanesi, il romanzo racconta di un segreto rimasto celato per quarant’anni dentro ad una busta. Si tratta della storia di un bambino che perde la madre e che deve affrontare questa situazione e continuare a vivere.
Un romanzo dedicato, secondo quanto scritto nella quarta di copertina, “a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.”
Nella trasmissione chetempochefa a Fabio Fazio Gramellini svela che il romanzo è fortemente torinese. Vuole raccontare il senso dell’inadeguatezza della cara vecchia grigia borghesia torinese che, per non sapere cosa dire, più che per proteggere un bambino di nove anni, decide di non dire nulla sulla vera causa della morte della mamma.
Neppure al bambino ormai cresciuto viene raccontata la verità, tanto che il protagonista finirà per l’aver paura di questa verità. Sarà una madrina che lo ha sempre amato ma che non ha potuto rimanergli accanto a dare il via ad un percorso di redenzione e rivelazione.
Non so dirvi di più su questo romanzo, se non che mi intriga. Leggendo le interviste e le presentazioni online, mi sembra che si tratti di uno di quei romanzi freudiani che parlano di rimozione, senso comune e brutale verità. Sembra incredibile come spesso le decisioni degli adulti, dei genitori e della famiglia, possano condizionare per sempre la vita di qualcuno, modificandone o determinandone il carattere.
Non so se si possa consigliare un romanzo che non si è letto, ma questo libro di Gramellini mi sembra davvero interessante. E poi adoro come scrive.
Io penso che sia un libro da leggere e penso che il padre dicendo al figlio di nove anni che la madre era morta, abbia voluto proteggerlo da una verità ancora più crudele. Perchè, come ha detto Gramellini da Fazio, perdere l’ amore è un grande dolore ma è ancora più doloroso non essere più amati perciò io penso che la madre non fosse morta ma che semplicemente avesse lasciato il marito ed anche il figlio perchè il suo amore era finito
intrigante?
forse bisognerebbe leggere prima di scriverne
di fronte alla storia della perdita di una madre forse “intrigante” risultarebbe davvero fuori luogo