Ho sentito i loro passi

Irene Carossia e Silvano Ilardo portano in scena la persecuzione degli ebrei romani

ho sentito i loro passi

Il teatro Franco Parenti ospiterà nel mese di aprile “Ho sentito i loro passi” portato in scena dalla Compagnia Carossia-Ilardo. Scritto e diretto da Irene Carossia in scena con al suo fianco Silvano Ilardo e Cinzia Farina. Lo spettacolo racconta la storia di una famiglia romana il cui destino muta all’improvviso, nel momento in cui le leggi razziali del 1938 pongono i protagonisti difronte alla “colpa” di essere ebrei.

Un amaro risveglio fatto di esclusione da un tessuto sociale, umano, lavorativo del quale, fino ad un attimo prima, erano parte integrante; una esclusione nella quale si legge la volontà di piegare con violenza la storia, negando ad alcuni il diritto di esistere.

 

TEATRO FRANCO PARENTI

GIOVEDI 2 APRILE

 ore 20.45

VENERDI 3 APRILE

ore 20.45

Ho sentito i loro passi”. Uno spettacolo che si snoda fra il 1938 ed il 1943, attraverso la vita di un uomo, Silvano Ilardo, una donna, Irene Carossia e la loro figlia, Cinzia Farina, protagonisti involontari di una delle pagine più ingiuste  e brutali della nostra storia.

Il sipario si chiude sull’alba del 16 ottobre del 1943, la mattina in cui inizia la deportazione degli ebrei italiani.

Vi è una parola ebraica “zakhor“, “ricorda” che costituisce il senso stesso di questo spettacolo. La memoria storica rappresenta nella vita umana l’unica possibilità per riuscire a costruire un futuro responsabile, nel quale il patrimonio dell’umanità sia custodito con conoscenza, nell’onestà del ricordo e nella volontà di evitare anche con lo strumento dell’arte, del palcoscenico e della cultura, crimini contro l’umanità.

Irene Carossia

Irene Carossia

Quando, dopo il 1945, il grande storico dell’arte Ernst Gombrich ripropone la prefazione di un suo celebre testo scrive: “Quanto io scrissi mi sembrava davvero impensabile che qualcuno si sarebbe mai potuto abbassare a perseguitare persone di fede diversa, a ottenere confessioni con la tortura o con il ricatto e a negare i diritti umani. Ma ciò che allora mi sembrava impossibile è accaduto”.

Scena dopo scena, dialogo dopo dialogo questo spettacolo racconta l’interruzione della normalità di una famiglia, di tutto ciò che ognuno di noi considera un proprio diritto a tal punto da non pensare neanche che possa essere negato. Ciò che subiscono i tre protagonisti dello spettacolo è l’annullamento del loro diritto a lavorare, sperare, vivere, diventando nemici del popolo stesso al quale da sempre appartengono. Nathan, professore di storia all’università di Roma, Lili sua moglie musicista appassionata e solare, la loro figlia Ethel, svelano la dolorosa percezione di una differenza inesistente che diviene forzatamente reale; un destino inquietante di emarginati e perseguitati nella propria terra. Un esile filo quello che separa la ragione della follia, appeso al quale vi è la vita di intere comunità, colpevoli di essere bersaglio espiatorio di un potere perverso. Questo spettacolo, attraverso la parola, la musica, il canto, vuole essere un omaggio non ad un popolo ma al diritto di ognuno di vivere nel rispetto di ogni identità e cultura, affinché, come scrisse Elio Toaff: “il passato non debba ripetersi“.

Biglietti intero €16, ridotto €10

Teatro Franco Parenti – Milano, Via Pier Lombardo, 14 – info 0259995206

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