Guariti o lungosopravviventi con linfomi maligni: cosa fare?

Aviano

Se ne parlerà  il 16 e 17 gennaio nella Riunione della Commissione Lungosopravviventi e Multimorbidità della Fondazione Italiana Linfomi (FIL) all’Istituto Nazionale Tumori di Aviano

In Italia 2.250.000 persone vivono con una diagnosi di tumore (4% dell’intera popolazione), per lo più donne (1.250.000) e anziani (dati di AIRTUM -Associazione Italiana Registri Tumori). Quasi 1.300.000 di italiani (2,2% della popolazione) sono lungosopravviventi, hanno cioè avuto una diagnosi di tumore da più di 5 anni e sono spesso liberi da malattia e da trattamenti  antitumorali. 

Quasi 800.000 persone (1,5% della popolazione) sono vive a oltre 10 anni dalla diagnosi di tumore, un numero quasi raddoppiato rispetto al 1992, sia grazie all’aumento di nuovi casi ascrivibile all’invecchiamento della popolazione e all’aumento di incidenza per qualche tumore, sia grazie alla migliorata sopravvivenza dopo il tumore.


Dei pazienti che vivono con tumore oggi in Italia, 95.000 sono affetti da linfoma non Hodgkin, circa 55.000 dei quali sono vivi dopo 5 anni dalla diagnosi e molti di questi, ben 12.000, da oltre vent’anni e si possono considerare effettivamente guariti. Dei 42.000 pazienti con linfoma di Hodgkin, ben 33.700 sono vivi dopo 5 anni dalla diagnosi di linfoma e si possono considerare quasi sempre guariti. 

L’attuale organizzazione del follow-up dei pazienti oncologici in Italia ed in Europa segue una esperienza tradizionale oggi superata, perché i lungoviventi sono ancora seguiti negli stessi ambulatori e day hospital dove sono stati trattati per la malattia, che sono occupati dalla gestione dei nuovi pazienti e non sono adatti a fornire loro quelle attenzioni necessarie in particolare sugli effetti secondari agli eventuali trattamenti chemioterapici, radioterapici, chirurgici ed ormonali ricevuti.

Per questo dal giugno 2008, presso il Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Tumori di è attiva la prima clinica in Italia rivolta ai pazienti oncologici guariti o lungoviventi in collaborazione con la psico-oncologia dell’Istituto, diretta dalla Dott.ssa Antonietta Annunziata. Un’iniziativa che fa parte di un progetto nazionale di riabilitazione oncologica, di cui è responsabile il professor Umberto Tirelli, finanziato dal Ministero della Salute, con il coinvolgimento di altri Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico nazionali (Bari, Humanitas di Milano e Oncologia medica ospedale di Siracusa) e di AIMAC (Associazione Italiana Malati di Cancro). “Questa clinica riabilitativa (O.RA),  dove la riabilitazione non è più solo fisica, ma multidisciplinare –afferma il professor Tirelli direttore del sipartimento di oncologia medica del CRO di Aviano – è orientata a migliorare la qualità della loro vita e ad impostare un corretto follow-up, senza trascurare l’aspetto del lavoro: la clinica permette infatti ai pazienti di sentirsi effettivamente guariti e di poter tornare a tempo pieno alle proprie attività”.

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