Ecco un editoriale di Tiziana Busato legato al Natale appena trascorso
dicembre in arrivo rende doveroso parlare di Natale, e di tutto ciò che questa magica festa include.
Che ci faccia sentire diversi, direi che è abbastanza comune. Che ci piacciano quelle note dolci (si, ok, anche banali e finte!) finché ci abbandoniamo agli acquisti, anche questo ci sta.
Ma, dico, perché questa festa arriva proprio il 25 dicembre? Non sarebbe stato più semplice festeggiare con una temperatura un po’ meno rigida? E poi, festeggiare perché?
Festeggiare perché è passata la paura.
La paura, agli albori del mondo, quando cioè si viveva fuori, di agricoltura o pastorizia, era il pensiero che la notte gelida e lunghissima del 21 dicembre, solstizio d’inverno, si impadronisse per sempre della terra e ne cancellasse la vita. Solstizio significa “momento che il sole si ferma”…e con il sole la vita di tutti.
Astronomicamente, dalla notte dei tempi, il Sole sembra fermarsi nei giorni 22, 23, 24 dicembre: la stella più luminosa del nostro sistema solare è nel momento del massimo declino, prigioniero delle tenebre, che sembrano avere la meglio.
La natura assiste impotente a questo scontro titanico e si prepara al peggio.
Ma il 25 dicembre il Sole riesce a liberarsi e riprende il cammino. Minuto dopo minuto, conquista lo spazio rubato fino a quando arriverà, trionfante, al traguardo del solstizio d’estate, il 22 giugno.
Ecco perché gioiamo, ecco perché tante divinità, appartenenti a riti e culture differenti, festeggiano il loro compleanno proprio il 25 dicembre: Gesù, figlio di Dio, Mitra, figlio del Sole e Sole egli stesso, Osiride e suo figlio Horus in Egitto, Huitzilopoctli dio degli Aztechi, Wiracocha degli Incas e Freyr in Scandinavia…Ma anche il celebre Bacco della mitologia greca e Adone, in Siria…se queste nascite illustri non sono motivo per celebrare…
Questo è il Natale che voglio sentire, cioè il dies natalis, il giorno della (ri)nascita.
Allora buon Natale a tutti!
di TIZIANA BUSATO (principieprincipi.it)