Oggi sul sito di Repubblica ci imbattiamo in questo testo a firma “Clio Napolitano” sul tema del Femminicidio che esprime sinceri dubbi sull’opportunità di inserire come aggravante al delitto il fatto che esso sia stato compiuto su una donna per ragioni discriminatorie.
Premesso che ognuno ha diritto alle proprie opinioni, la lettera sembra scritta barcamenandosi tra l’esigenza di non accusare le recenti rivendicazioni delle donne italiane per porre un freno ai crimini di discriminazione di genere presenti in Italia (uomini che uccidono donne per ragioni sociali e in modo brutale) cui si è scelto di dare il nome di “femminicidio”. A parte le considerazioni linguistiche della Signora Napolitano, che attribuisce al termine un suono fastidioso e negativo, (intonazione di disprezzo?), e che forse preferirebbe una parola come muliericidio, ciò che ci soprende è l’ingenuità dimostrata nel pretendere non “aggravanti” per l’omicidio, ma maggiore velocità nell’eseguire i processi.
Abbiamo la conferma che i politici italiani e chi sta loro vicino vivono sulla luna e dai loro alti palazzi affermano ancora “Date loro le brioches”.
La Giustizia in Italia è quel che è e non è da adesso che si preme per una riforma che dia ai giudici più risorse e meno possibilità di prolungare i tempi dei processi. Se ai politici interessasse un minimo il problema delle donne uccise e quello della violenza sulle donne, avrebbero già fatto qualcosa.
La lettera della signora Napolitano mi ha profondamente indignato, non solo perché Ella ha chiuso gli occhi davanti a un problema che è sotto gli occhi di tutti, ma anche perché poteva essere un buon testimonial per perorare le cause di tante donne che non otterranno giustizia e che ogni giorno muoiono perché discriminate.
Cosa ne pensate? Sbaglio io? Credo che non si può sempre mediare e moderare il dibattito. A volte è necessario essere estremi nei giudizi e tagliare la realtà con l’accetta: siamo così abituati alle sfumature che non distiguiamo più il bianco dal nero? Spero veramente di no.
Comunque rispondete a questo: come mai il femminicidio dovrebbe essere un’aggravante?