La padovana Emauela Canepa è la vincitrice dell’edizione 2017 del Premio Italo Calvino, il maggiore riconoscimento nazionale dedicato alle opere inedite di narrativa.
“L’animale femmina” – questo il titolo del manoscritto vincitore – è stato premiato nel corso della cerimonia di martedì 30 maggio al Circolo dei Lettori di Torino. Il romanzo ha ottenuto il voto unanime della giuria, formata quest’anno da Rossana Campo, Franca Cavagnoli, Mario Desiati, Marco Missiroli e Mirella Serri, che l’ha selezionato tra gli oltre 600 partecipanti al concorso. Questa la motivazione:
“Un romanzo compiuto, maturo, di esemplare nitidezza nella struttura e incisivo nella lingua, che mette in campo uno spiazzante gioco di seduzione senza sesso e che, pur attento alla psicologia maschile, dà in particolare voce, con stringente analitica, alla forza carsica del femminile.”
Il libro, ambientato proprio a Padova, ha già avuto una prima occasione di farsi conoscere alla città all’interno della rassegna “Da giovani promesse…“, festival della giovane narrativa italiana e internazionale organizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova. Nel corso dell’appuntamento del 1° giugno, dedicato ai premi letterari, Emanuela Canepa ha dialogato con Laura Mollea, vicepresidente del Comitato direttivo del Premio nella splendida cornice del Cortile Antico del Bo, raccontando la sua esperienza con il concorso e leggendo un estratto dal manoscritto.
Un riscatto al femminile
La protagonista del suo romanzo è una giovane donna che si libera a poco a poco da un gioco intricato di rapporti di potere e dalle strumentalizzazioni ambiguamente sessuali di un anziano avvocato. È una storia di emancipazione e di riscatto, un percorso di crescita attraverso cui una donna prende coscienza del proprio valore e fa sentire la propria voce, liberandosi dalla prevaricazione maschile
Una rivincita che somiglia a quella che è riuscita a prendersi l’autrice, che con un esordio a 50 anni è arrivata direttamente al Calvino. “L’animale femmina” è il suo primo libro perché prima “non ci credeva abbastanza”: questo successo è invece la dimostrazione che la forza e la determinazione femminile possono portare anche ai traguardi più insperati. Ad ulteriore conferma della qualità del manoscritto, infatti, c’è anche l’interesse già espresso da più di un editore per una prossima pubblicazione.
Canepa è laureata in Storia e lavora come bibliotecaria all’Univesità di Padova, dove si occupa di ricerca bibliografica presso la facoltà di Psicologia; ha frequentato la scuola di scrittura Palomar di Rovigo.
Il premio per gli inediti
Il Premio è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila e molti altri. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento e a lungo impegnata sul fronte del disagio mentale degli emigranti.
Calvino, com’è noto, svolgeva lavoro editoriale per Einaudi; l’intenzione è stata quella di riprenderne e raccoglierne il ruolo di talent-scout di nuovi autori. Di qui l’idea di rivolgersi agli scrittori esordienti e inediti, per i quali non è facile trovare il contatto con il pubblico e con le case editrici. Il Premio si propone, in breve, come una sonda gettata nel sommerso della scrittura e come interfaccia tra questo universo e il mondo dell’editoria, del pubblico e della critica. Il Premio Italo Calvino guarda al futuro, segnala e premia opere prime inedite di narrativa. Si rivolge dunque agli aspiranti scrittori.
Il Premio non ha voluto – consapevolmente – definire una propria linea critica, né privilegiare stili, forme e contenuti. L’interesse è unicamente per la qualità della scrittura e per l’emergere di nuove tendenze. L’ambizione è essere rabdomanti della qualità e del nuovo, oltreché dell’autentico. Altra ambizione è l’apertura verso ogni individuo scrivente, senza distinzioni di età, di sesso, di statuto sociale. E oggi, occorre aggiungere, di provenienza culturale e etnica. Questa ambizione si è pienamente realizzata.
Le Giurie del Premio, ogni anno diverse, sono sempre costituite da critici letterari, storici della letteratura, scrittori e operatori culturali tra i più rappresentativi della scena culturale italiana: Natalia Ginzburg, Cesare Segre, Cesare Cases, Jacqueline Risset, Antonio Moresco, Marino Sinibaldi, Tiziano Scarpa, Silvia Ballestra, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Valeria Parrella, Gianrico Carofiglio, Michela Murgia. Il Premio si avvale del supporto della rivista “L’Indice dei libri del mese”, che pubblica i bandi, i testi dei finalisti e le recensioni degli autori pubblicati.
Maggiori informazioni sul Premio Calvino sono disponibili qui: www.premiocalvino.it