Donne e Unità d'Italia: Adelaide Cairoli

A meno di un mese dalle celebrazioni per l’Unità d’Italia “Ilsitodelledonne” dedica una serie di post alle donne che hanno provveduto a fare l’Unità d’Italia.

"Donne e risorgimento"Molti se ne sono dimenticati ma la nostra amata Italia, la nostra patria, ha avuto non solo dei padri, ma anche delle madri. L’Unità d’Italia senza il contributo delle donne oggi non ci sarebbe. Ci sono state donne che hanno reso grande questo Paese, donne che hanno tracciato modelli di comportamento virtuosi per tutte noi.

Cominciamo il nostro viaggio con Adelaide Cairoli, una donna colta, una vera intellettuale dell’800 che ha saputo incarnare gli sviluppi delle coscenze femminili dell’epoca e che potremmo definire madre della Nazione. E madre lo è stata, effettivamente: dei grandi fratelli Cairoli, così cari al Risorgimento.

Che il suo comportamento sia stato esemplare lo dimostra la storia. Nata nel 1806 a Milano apparteneva alla famiglia del conte Bono ha avuto la possibilità di condurre i suoi studi presso un collegio religioso Reale di Verona.

A diciotto anni si sposa con Carlo Cairoli, già vedovo con due figli, di dieci anni più anziano di lei. Ebbe da Carlo Cairoli 8 figli:

  • Benedetto Angelo Francesco
  • Maria Teresa Rachele Alessandra
  • Teresa Caterina Emilia
  • Ernesto Maria Carlo
  • Luigi Giovanni Fedele
  • Carlo Benedetto Enrico
  • Giovanni Massimigliano
  • Carolina

Donna colta e generosa, di grande religiosità, curò personalmente la cura e l’educazione dei figli indirizzandoli verso l’amore per la patria. La sua attività per l’Unità d’Italia, oltre che nell’educazione, si è tradotta nel finanziamento di giornali patriottici e ospitava un salotto politico dove accoglieva uomini di cultura e politici. Intratteneva inoltre rapporti epistolari con molti intellettuali dell’epoca. Durante la guerra del risorgimento (in particolare nella spedizione a Roma) vede morire tutti i suoi figli, tranne Benedetto che diventerà poi Primo Ministro Italiano e che la seppellirà.

Morta nel 1871 è stata sepolta a Gropello accanto alla tomba del marito. Un monumento ne ricorda la memoria.

Di lei Garibaldi disse: “L’amore di una madre per i figli non può nemmeno essere compreso dagli uomini … Con donne simili una nazione non può morire”

Mentre Adelaide Cairoli così esortava Mazzini: “Voi, che avete ottenuto il risveglio di un popolo, confrontate il lutto di una famiglia con quell’ideale che riassume nella vostra missiva il glorioso apostolato della vostra vita. La vostra grand’anima, che colla pertinacia dell’esempio, del sacrificio e della parola tradusse quasi in trionfo l’inutile conato di tante generazioni per l’unita della patria, ha ben diritto di ricordare che lo scopo non è ancora raggiunto, e che la memoria dei martiri si onora completando l’opera loro.”

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One Comment

  1. Maurizia Adriani

    Vorrei dire che con Donne simili si può cambiare il mondo. Portiamo le loro immagini e le loro storie alla manifestazione dell’otto marzo, anche per dimostrare quanto sia profodo il nostro sentimento d’amore per la nostra Madre Patria. Come possiamo amare il nostro paese se non lo conosciamo?
    La donna è il fondamento della società, ma noi a quale tipo di società vogliamo aspirare?

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