Donne manager, preferite da 7 italiani su 10

La ricerca Randstad WorkMonitor testimonia che oltre la metà degli italiani preferirebbe un capo donna. Favorevole anche un uomo su due.

donna manager

Nonostante i progressi effettuati nel campo delle quote rosa, in Italia le donne che occupano posizioni manageriali di rilievo continuano ad essere meno rispetto ai colleghi uomini. Questo perché molte attività lavorative, specie quelle connesse al mondo della finanza e dell’economia, continuano ad essere ambienti chiusi e restii al cambiamento. Informandosi sul Forex e sulle professioni strettamente connesse a questa attività, come il trader, si nota infatti che queste continuano ad essere prerogative quasi esclusivamente maschili.

Nonostante la situazione, secondo l’ultima ricerca del Randstad WorkMonitor, ben 7 italiani su 10 hanno preferirebbero avere un superiore donna. La notizia, riportata dal magazine online Forex Info e da molte altre testate ha fatto il giro dei principali magazine di economia, e colpisce proprio per la discrepanza rispetto alla realtà della maggioranza degli uffici e dei posti di lavoro.

Nonostante le numerose iniziative di molti enti locali e fondazioni per l’erogazione di prestiti agevolati a favore dell’imprenditoria femminile, la situazione italiana non è ancora all’altezza dei Paesi europei. Il quadro peggiora se ci si sposta nelle aziende, dove – secondo gli ultimi dati della Commissione Europea – nei consigli d’amministrazione solo il 4,9% in più delle sedie è diventato rosa (contro una media Ue del 15,8%, ndr).

Ma qual è il motivo che spinge il 70% degli italiani ad asserire, con sicurezza, che sarebbe meglio avere un dirigente donna? Le manager, secondo il campione intervistato, sarebbero determinanti alla formazione di una squadra di qualità che, lavorando bene e in sintonia, aumenterebbe il livello di produttività. Di questo parere, secondo la ricerca, anche un uomo su due.

Mentre in altri Paesi, poi, è obbligatorio che il CdA sia equamente composto da una rappresentanza femminile e da una maschile, in Italia questa sembra ancora un’utopia. Quello che non si spiega è come mai il fenomeno persista nonostante il Paese si dimostri pronto a una consistente inversione di tendenza.

In Europa si verifica esattamente il contrario: la percentuale di aziende con donne al comando è più alta e la popolazione preferisce, in genere, una leadership maschile. Troppe parole e pochi fatti? Molte donne, soprattutto quelle più meritevoli che incontrano quotidianamente ostracismi sul lavoro, direbbero di sì. I numeri delle statistiche e dei sondaggi probabilmente cambieranno in meglio quando sarà cambiata anche la cultura delle pari opportunità e del lavoro.

Isabella Chiodi, IBM Vice President, European Union

 

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