Le #donne che leggono sono pericolose

#Bergamo, le liceali fanno rivivere i quadri con le lettrici

Bergamo, le liceali fanno rivivere i quadri con le lettrici 1

Non appartiene solo alla monografia di Bollmann Stefan, ma “Le donne che leggono sono pericolose” è il titolo di una originalissima mostra creata dal Liceo Artistico di Bergamo Giacomo e Pio Manzù.

Ancora oggi un libro può rappresentare una “tragressione” e attraverso una strepitosa performance fotografica a Bergamo si è omaggiata la lettura a tutto tondo. Sono 20 le reinterpretazioni di famosissimi ritratti di lettrice d’altri tempi proposte da giovani liceali. Un fascino che viene letto in una nuova chiave efficace e fresca.

Emerge chiaramente che considerare le generazioni attuali esclusivamente come “digitali” è un grossolano errore. Questa mostra, nata grazie all’iniziativa della classe 4D del Liceo di via Tasso a Bergamo, è rimasta aperta al pubblico fino al 24 gennaio ed è stata la palese dimostrazione delle enormi potenzialità della scuola, ma non solo. Anche i dettagli e la qualità fotografica hanno rappresentato un alto livello di elaborazione e concezione.

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Il professore Enrico De Pascale è stato il coordinatore del progetto e colui che ha fornito gli spunti che sono sfociati in un caso che merita di essere raccontato e imitato.
Un professore energico ed attivo che ha permesso di far incamerare dall’istituto ben un migliaio di libri donati da vari editori artistici come l’Accademia Carrara, Associazione Seriatese Arti Visive, Bolis Edizioni, Credito Bergamasco, GAMeC, Galleria Ceribelli, Galleria Lorenzelli, Grafica Arte Bergamo e Lubrina Editore. Ed è stata questa la molla che ha spinto le studentesse a celebrare questo evento, legato a questa enorme acquisizione di libri, con una serie di scatti che reinterpretano la storia della letteratura e dell’arte.

20 lettrici sono riprese da ritratti che portano la firma, tra gli altri, di Van Gogh, Modigliani, Vermeer, Faruffini, Miller, e queste “donne che leggono” sono state riproposte in chiave moderna, con una interpretazione della lettura che ruota attorno al tema dell’emancipazione femminile.

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Le diciassettenni Andrea Benedetta Bonaschi e Francesca Mirabile sono state le curatrici del progetto e coloro che hanno realizzato materialmente le fotografie. Per 3 mesi hanno lavorato con costanza e dedizione, scegliendo dapprima le opere da riprodurre; poi hanno cercato, all’interno della scuola, i volti e le persone più adatte a reinterpretare i dipinti, realizzando quelli che potremmo definire dei piccoli casting. Questo ha dato ancor più valore al lavoro. Andrea e Francesca, infatti, non si sono fermate solo alla loro classe, né tantomeno agli spazi scolastici, ma hanno cercato le persone e gli ambienti più adatti per reinterpretare in chiave contemporanea le immagini di queste affascinanti donne, portando il senso del loro progetto ben al di là di un semplice lavoro di classe. Hanno recuperato arredi, richiesto mobili e stoffe e riprodotto gli ambienti e le situazioni delle opere scelte con un tocco estetico molto interessante.

Tanti temi su cui riflettere. Guardare questi scatti fa pensare a tante cose. Per prima cosa è bello confrontare il salto di epoche e stili che il dipinto e la fotografia permettono di osservare una volta posti l’uno a fianco all’altro. È curioso vedere gli abiti, i colori, le pose e notare come ci sia una sorta di immateriale continuità nella storia e soprattutto nella femminilità. Poi ci sono i libri e le donne e l’incredibile energia che un oggetto così semplice, fatto di parole e carta, possiede: un libro è conoscenza, immaginazione, pensiero e in una donna che legge c’è tutta la volontà e la forza del cambiamento. Un cambiamento personale, sociale, storico che si ritrova negli scatti di queste ragazze.

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