Candore Arcaico, #Rousseau a #Venezia

La Fondazione Musei Civici di Venezia dedica una mostra straordinaria a Rousseau, detto il “doganiere”

henri rousseau a venezia

#ROUSSEAUVE

Grazie alla collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, con oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (quaranta capolavori dell’artista e sessanta opere di confronto), l’esposizione verrà ospitata nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale dal 6 marzo al 5 luglio 2015.

Henri Rousseau, nato a Laval nel 1844 e deceduto a Parigi nel 1910, è stata una delle personalità centrali della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il periodo delle avanguardie. Famoso per le foreste, i paesaggi incantati, le atmosfere altamente oniriche, l’artista sfugge ad ogni forma di catalogazione. Riduttivo sarebbe “etichettare” la sua opera: l’autore è stato interpretato spesso e volentieri nel passato ma le varie interpretazioni sono state spesso frutto di vari malintesi.

Douanier_Rousseau

La forza della pittura di Rousseau è stata talmente forte da superare i critici che spesso l’hanno snobbata. Molto apprezzata dagli artisti è l’espressione di un fenomeno che non ha alcun paragone nel campo dell’arte tra Ottocento e Novecento.

La mostra di Venezia è nata da un progetto ideato da Gabriella Belli e Guy Cogeval, commissari dell’esposizione, condiviso e sviluppato con la collaborazione di Laurence des Cars e Claire Bernardi e con il supporto di Elisabetta Barisoni. Non nasce come una celebrazione della naïveté del pittore francese ma come la presentazione di un lungo percorso di studi di più di trent’anni. Una ricerca che ha messo nella giusta luce critica e storiografica l’opera di Rousseau, figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, per intellettuali come Apollinaire e Jarry, per grandi collezionisti come Wilhelm Uhde e Paul Guillaume, ma anche per tanti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo: da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera, per non dire di Kandinskij e Picasso. Tutti artisti presenti in mostra con opere che dialogano coerentemente con quelle dipinte dal Doganiere nella sua breve ma intensa stagione creativa, tra il 1885 e il 1910.

Accanto a essi, una scelta mirata di lavori esemplari di antichi maestri – da Liberale da Verona al Maestro della Fruttiera Lombarda, da Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia a Francisco Goya – per indagare, con un taglio critico assolutamente nuovo, quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli corre parallela al classicismo e della quale l’opera di Rousseau sembra essere lo spartiacque tra Otto e Novecento.

Io: ritratto-paesaggio (1889-90)

Io: ritratto-paesaggio (1889-90)

Mai prima d’ora, in Italia, è stato realizzato un evento del genere: 8 sezioni tematiche che consentiranno di ammirare alcuni dei più celebri capolavori di Rouseeau come il celebre Io: ritratto-paesaggio (1889-90), che l’artista considerava il primo “ritratto-paesaggio” della storia dell’arte, Il cortile (1896-98) acquistato personalmente da Kandinsky ed esposto nella prima mostra del Blaue Reiter a Monaco, La guerra o la cavalcata della Discordia (1894) dipinta da Rousseau con quello sguardo innocente che Ardengo Soffici, suo grande estimatore, definiva ricco di “ingenuità da bambino”.

Un “candore arcaico” che emerge anche nelle opere dedicate alla natura selvaggia e nelle famosissime giungle, di cui ben sei sono in mostra – dalla bellissima Incantatrice di serpenti (1907) al Cavallo assalito da un giaguaro (1910) – come pure nei più bucolici paesaggi di campagna e di città. Quindi, le nature morte e la serie sorprendente dei ritratti maschili e femminili (spesso di amici o familiari), che mostrano anche la capacità di Rousseau di cogliere la vita della piccola borghesia, protagonista della placida e apparentemente innocua periferia cittadina, e la forza identitaria di un artista assolutamente unico e originale.

Per ogni ulteriore informazione vi invitiamo a visitare il sito http://www.mostrarousseau.it/

Il Cortile

Il cortile (1896-98)

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