Si è concluso Domenica 17 aprile il laboratorio pubblico della Biennale di Democrazia a Torino, dove si sono affrontati temi importantissimi per le libertà del sistema di governo ritenuto più giusto al mondo: l’amata e spesso screditata democrazia.
Ospiti di gran rilievo come Roberto Benigni, Luciano Canfora, Amelia Andersdotter che ha parlato del Copyright, Antonio Albanese e Michela Serra, solo per citarne alcuni.
La biennale di democrazia è appunto “uno strumento per la formazione e diffusione di una cultura della democrazia che si traduca in pratica democratica: un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica odierna, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università, destinato a tutti i cittadini.”
La biennale è un progetto continuo che si articola in workshop e laboratori nelle scuole e fra i cittadini che culminano ogni due anni in cinque giorni di discussioni, dibattiti, letture, forum internazionali e quant’altro, con ospiti autorevoli per diffondere una cultura democratica partendo dall’età scolare e creando un maggior radicamento dei diritti e doveri che chi si fregia di appartenere ad uno stato democratico deve sostenere.
Inevitabile fare riferimento durante l’evento a due importanti questioni: la recente polemica rilanciata in questi giorni da Asor Rosa, perché di fatto mai del tutto sopita, sulla democrazia blanda italiana, ammorbata da una crisi politica senza precedenti che ha fatto disinnamorare gli italiani dell’Italia. Proprio nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
L’altro grande punto è la questione femminile, dibattuta anche all’interno della biennale di democrazia a Torino nella conferenza dal titolo “La democrazia costa. Quando le donne scelgono” con Sabina Fedeli e Anna Migotto.
Non perdete i prossimi aggiornamenti sull’argomento.
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