Agenzie di Rating: di chi sono e come funzionano

Questa settimana Moody’s, una delle quattro grandi agenzie di Rating internazionale, ha declassato di quattro posizioni il valore dei titoli di stato portoghesi, facendo precipitare l’economia europea nel caos.

Agenzie di Rating: vanno chiuse, regolamentate o lasciate libere di operare?

"Agenzie di rating"Si preannuncia infatti un secondo caso Grecia. Il Portogallo sta per fare la fine del Paese ellenico? Ancora non si sa, ma se avverrà sarà ancora una volta a causa dello stra-potere che alcune agenzie di rating possiedono.

Un’agenzia di Rating non è altro che una società che analizza dati finanziari e informa i mercati sulla validità o meno dell’Economia degli stati e del valore di specifiche aziende. Tanto per capire sono le agenzie di rating che hanno causato l’ultima crisi economica avendo a lungo affermato la stabilità di alcune società finanziarie che stabili non erano.

E sono le agenzie di Rating che, declassando come spazzatura l’economia della Grecia hanno messo in moto un giro di speculazione che ha rischiato il fallout dello stato Europeo e con esso dell’euro. Sicuri del fatto che la BCE non avrebbe fatto fallire la Grecia onde evitare che la moneta unica crollasse miseramente, gli speculatori hanno sfruttato l’allarme suscitato nei mercati dai giudizi espressi dalle agenzie di rating per guadagnare molti soldi.

Insomma le agenzie di Rating in questo periodo stanno facendo l’interesse degli speculatori. Per questo c’è chi auspica che vengano chiuse e chi, come l’Europa, ormai ha deciso di regolarle in modo molto rigido. Esse malgrado con i loro giudizi influenzino pesantemente il mercato, ad oggi non rischiano nulla se sbagliano una previsione come è accaduto nel 2008.

Ma chi sono, a chi appartengono e come operano le agenzie di rating?

Le agenzie di Rating sono principalmente tre: Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch. Le Agenzie sono possedute da alcuni soci. Moody’s ha una struttura piuttosto complessa: la maggioranza del capitale è nelle mani di grandi azionisti gestori di fondi di investimento. I primi quattro azionisti possiedono il 49% di Moody’s:

  • Berkshire Hathaway (19,1%) presieduta dal finanziere Warren Buffett
  • Capital Research Global Investors (10,30%): grande fondo di investimenti
  • Capital World Investors (10,03%)
  • Fidelity Management & Research (9,61%)

A sua volta anche Moody’s è una società quotata in borsa e quindi suscettibile delle oscillazioni di mercato determinate dai suoi stessi giudizi.

Standard & Poor’s è invece parte del gruppo McGraw-Hill Companies, public company quotata alla borsa valori NYSE (la borsa di Wall Street) ed è attiva nell’editoria e nella finanza.

Fitch che controlla circa il 16% del mercato (le altre 2 agenzie controllano a testa circa il 40%), è posseduta da un finanziere francese e da una sua holding. Lui si chiama Charles Ladreit de Lacharrie’re, detto MLL. Spesso i giudizi di Fitch fanno da arbitro qualora le altre due agenzie di rating siano in disaccordo. MLL è il 13° uomo più ricco di Francia.

Insomma pare proprio che, quando le agenzie non sono esse stesse quotate, appartengano comunque a uomini e società che fanno profitto anche attraverso speculazioni o sfruttando i propri giudizi di rating societario.

Il declassamento di società o soggetti pubblici gravemente indebitati ha come conseguenza immediata di alzare il tasso sul prestito e un aumento di oneri finanziari. Nel caso dunque che una società finanziaria abbia prestato del denaro al Portogallo e che quest’ultimo venga declassato dalle agenzie di Rating, si avrà un aumento di introiti legati agli interessi per le società creditrici.

Per ottenere un incarico uno stato, una banca o una società generalmente si affidano ad un’agenzia di Rating. Queste poi mettono in moto gli analisti che studiano i bilanci pubblici e la situazione economica, incontrano i manager e stillano alla fine un rapporto. Dopo che l’analista ha effettuato il suo lavoro, il giudizio di rating viene affidato a un comitato che voterà a maggioranza quale voto assegnare.

Con tali premesse non c’è da sorprendersi se Barroso ha bacchettato le Agenzie di Rating e ha minacciato di ridurne il potere e di regolarne rigidamente le funzioni. Staremo a vedere cosa accadrà.

 

 

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