Addio a Margherita Hack, la regina delle stelle

Ci lascia una delle figure più prestigiose del mondo scientifico italiano, da sempre in prima fila per i diritti delle donne, degli omosessuali e per la laicità dello Stato, schietta, democratica e attiva fino all’ultimo dei suoi giorni.

Professoressa ordinaria di astronomia all’Università di Trieste dal 1964 al 1992 e direttrice del Dipartimento per 12 anni, è stata la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste elevandone l’importanza a livello internazionale.

Ha fatto parte delle società fisiche ed astronomiche più prestigiose, dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei, all’Agenzia Spaziale Europea e alla NASA, senza mai trascurare la comunità astronomica italiana che ha portato ad un livello di importanza internazionale.

Ha ricevuto numerosi premi e cittadinanze onorarie, non ha trascurato nemmeno l’attività sociale e politica, battendosi per i diritti delle donne, degli omosessuali e per il riconoscimento del testamento biologico, che lei stessa ha sottoscritto nel 2011.

Autrice di molti testi di carattere scientifico e divulgativo, fondò nel 1978 il periodico bimensile L’Astronomia e successivamente diresse Le Stelle, rivista di cultura astronomica.

Si dedicò intensamente anche all’attività politica, schierandosi sempre a sinistra. Lo scorso aprile era entrata a far parte del comitato che sosteneva la candidatura di Emma Bonino Presidente della Repubblica Italiana.

Ha sempre sostenuto l’importanza della ricerca nel campo delle energie rinnovabili e del nucleare, “per quanto l’Italia non sia in grado di mantenere le centrali e sia poco affidabile”.

Una donna forte e senza paura di esprimere le sue idee, a volte criticata ma molto amata per tutto quello che ha rappresentato nel mondo scientifico e culturale. Una donna che ha lasciato un segno importante nel mondo e alla quale è stato dedicato l’asteroide 1995 PC, scoperto nel 1995 e chiamato 8558 Hack.

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