I fanghi termali del bacino euganeo hanno proprietà antinfiammatorie legate alla straordinaria biodiversità dei microrganismi che li popolano e che rilasciano molecole benefiche. Conferme e importanti novità arrivano dalle ricerche scientifiche condotte dal Centro Studi Termali Pietro d’Abano in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e pubblicate di recente su importanti riviste scientifiche internazionali.
«I risultati, pubblicati nella rivista International Journal of Biological Macromolecules (2022) – spiega la professoressa Dalla Valle – hanno restituito evidenze significative sulle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti di questi composti, aggiungendo nuovi elementi scientifici per spiegare l’efficacia delle cure termali nel trattamento delle patologie articolari».
«Un successivo studio – afferma la dottoressa La Rocca – è stato pubblicato nel 2023 nella prestigiosa rivista Journal of Applied Phycology ed ha verificato l’impatto di più parametri, tra cui temperatura, intensità, luminosa e mezzo di crescita, sullo sviluppo di Phormidium sp. ETS-05 e sulla produzione di nuovi principi attivi, gli esopolisaccaridi, che non erano mai stati testati in precedenza per un loro possibile contributo all’efficacia terapeutica dei fanghi».
Lo studio del microbiota ETS ed in particolare dei minuscoli cianobatteri, dei quali sono stati recentemente isolati nuovi ceppi molto promettenti, è quindi di grande rilevanza per la valorizzazione del “prodotto simbolo” del territorio.