Più anziani, meno giovani, meno figli: le pensioni e il debito chi li pagherà? La questione demografica e il modificarsi del ciclo di vita sono oramai all’attenzione di tutti.
L’invecchiamento della popolazione, oltre ad essere un dato oggettivo, dovrà al più presto, trasformarsi in un fattore strategico per il sistema occupazionale, produttivo e sociale.
La Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha proposto di aggiornare il concetto di anzianità, portando a 75 anni l’età per definire una persona come anziana. Secondo la SIGG: un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa e un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980. I dati demografici dicono che in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900.
In un’indagine presentata dalla London School of Economics, condotta intervistando oltre 12mila over 65 in diversi Paesi, due ultrasessantacinquenni su tre dichiarano di non sentirsi affatto ‘anziani’. Una ricerca dell’Università di Goteborg ha dimostrato che i 70enni di oggi, rispetto ai loro coetanei di 30 anni fa, ai test cognitivi e di intelligenza ottengono risultati migliori.
Il Silver Economy Network ha da poco condotto un’indagine nazionale con l’obiettivo di valorizzare la longevità rendendola una leva per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Nasce così il concetto di extension life e la generazione dei longennials.
Il rapporto sottolinea che nel prossimo futuro si adotteranno nuove dinamiche legate al trasferimento di competenze nei passaggi generazionali. E andranno considerati nuovi modelli che sappiano intercettare le esigenze di una struttura sociale che muta, per favorire un percorso di longevità sostenibile.
Il documento si sofferma anche sul tema del lavoro: dal 2010 al 2022 infatti, l’occupazione che riguarda gli “over 50” è aumentata dal 26% del totale degli occupati al 39%. Mentre in Italia, i due terzi dei patrimoni superiori ai 200mila euro sono gestiti da “over 55”,
Per quel che riguarda l’economia, i “senior” generano oltre 184 miliardi di euro in termini di consumi, pari a circa un quarto della spesa delle famiglie italiane. Se si considera la popolazione “over 50” il reddito complessivamente generato è pari a 461,8 miliardi di euro, con un’incidenza sul PIL nazionale del 27,5%. La stima dei consumi del target “senior”, invece, supera il 20% del valore totale a livello nazionale, attestandosi intorno ai 185 miliardi di euro.
Specificatamente, la spesa turistica degli italiani “silver” è stimata in circa 5 miliardi, ai quali ne vanno sommati altrettanti che provengono dal turismo silver straniero che usa oramai gli e-commerce molto più che nel passato.
Non tanto una nicchia di mercato dunque, ma piuttosto un patrimonio di domanda e offerta che ci candida, noi dell’AbanoRitz con l’offerta senior living, come hub della longevity economy a livello internazionale, nella regione più importante d’Italia per vocazione turistica.