“Panettone o pandoro? Questo è il problema. Se sia più nobile all’animo sopportar l’uvetta e i canditi o prender l’armi contro ‘sto mare di triboli e naufragar nel soffice zucchero a velo…”
Luciana Littizzetto
Meno di un mese a Natale e il clima festivo contagia le città, i supermercati, i negozi e le tavole del mondo intero. Luci, vetrine agghindate a festa, alberi addobbati, regali e poi… il dubbio Amletico che divide l’Italia, gli amici e le famiglie in due fazioni: Pandoro o Panettone? Ognuno ha la sua preferenza, tanto che questa è ormai una domanda da “rompi-ghiaccio”. Può risultare sorprendente, ma funziona!
Parlando a livello mondiale, lo scontro è decisamente facile: il Panettone vince con una fermentazione a lievitazione naturale di un impasto riccamente composto da burro (almeno il 16%), bacche di vaniglia, tuorli d’uovo, frutta candita e aromi. Non mancano le centinaia di declinazioni: senza la frutta candita, oppure al posto della frutta candita troviamo scaglie di cioccolato, oppure l’impasto con liquore, o ancora con diversa frutta secca e via così in infinite possibilità e versioni.
La storia del panettone è una vera e propria fiaba. Sembra che un garzone di nome Toni al servizio di Ludovico il Moro a Milano, per salvare il pranzo della vigilia di Natale sostituì il dolce bruciato del cuoco con del pane condito all’ultimo momento con quello che aveva sottomano, cioè frutta secca. La ricetta conquistò la corte al punto questo nuovo dolce venne replicato e chiamato “Pan del Toni”, da cui “panettone”. Oggigiorno ogni regione lo customizza con prodotti tipici, senza comunque compromettere la sua anima.
Il Pandoro, prodotto Veneto d’eccellenza, si difende comunque molto bene con il suo carattere dolce, raffinato, equilibrato e ricco. L’aspetto è decisamente imponente, rispetto a quello del suo “rivale”, e rimane la scelta più semplice, facile e ovvia per chi non ama la frutta candita o l’uvetta. Questo dolce, tra l’altro, è facilmente abbinabile a bevande calde e creme di ogni tipo. Il must è pandoro e crema al mascarpone: una vera leccornia che scalda le tavolate natalizie.
La parola “oro” nel nome di questo dolce, non è altro che l’aggiunta delle uova all’impasto e quindi la resa è effettivamente più gialla, ma si dice anche che fosse per l’usanza, nella Venezia rinascimentale, di ricoprire i dolci con foglie di oro zecchino.
Per ricostruire la storia del pandoro, o meglio, della sua forma stellata, si deve pensare al “nadalin” di cui è erede: un dolce molto semplice preparato proprio a Natale in tutte le case del veronese. Infatti, è proprio Verona dove la produzione del pandoro si è affermata già nel corso dell’Ottocento.
All’AbanoRitz il Natale è una delle feste più importanti e più sentite, rappresentando la Famiglia. Abbiamo già iniziato a preparare addobbi e luci che a poco a poco porteranno l’atmosfera di festa in questa casa.
Nelle nostre serate di degustazione, di certo non mancano i dolci tipici. Voi quale scegliete? Siete più Pandoro o Panettone? Per aiutarvi a scegliere… non vi resta che venirci a trovare: dicembre è alle porte e le promozioni molto appetitose!