“Il miele / misterioso, / ricco e pesante / miele, spesso aroma, / liquida luce che cade a goccioloni.”
Pablo Neruda
Una delle tante peculiarità dei Colli Euganei, nel padovano, tra bacini termali più noti in tutto il mondo, castelli, monasteri e bellissimi vigneti, c’è anche un prodotto che ha conquistato tutti per la sua bontà: il miele, anzi, i mieli. Non è difficile scovare nei campi e tra le vigne ricche arnie dove indaffaratissime api vanno e vengono con il polline dei fiori multicolori e delle piante del territorio euganeo.
A livello mondiale sono state riconosciute circa 25mila specie diverse di api, o meglio di APOIDEI, ovvero quegli insetti che si nutrono esclusivamente di polline. Solo in Italia ne sono presenti circa mille, che oggi si sono ridotte quasi della metà: nel silenzio più totale il censimento ha mostrato che sono scomparse oltre 400 specie.
Stiamo vivendo un grave degrado ambientale e il mondo delle api ci sta dicendo che è urgente rivedere il nostro stile di vita. Se non bastassero le api c’è un esempio che portava Darwin per comprendere la complessità del sistema: egli diceva che la potenza dell’esercito inglese dipendeva dalle vecchie zitelle, perché le zitelle tenevano i gatti per la loro compagnia, i quali mangiavano i topi, le cui tane venivano occupate dai bombi che visitavano poi i fiori del trifoglio rosso, che veniva mangiato dalle vacche che andavano a nutrire la popolazione che così cresceva giovani forti ed esuberanti preposti alla vita militare piuttosto che a quella coniugale. Di conseguenza aumentavano le vecchie zitelle e l’esercito era sempre più imponente.
Per la loro sparizione non soffrirebbe solo la nostra alimentazione, ma anche quella di molte specie animali, a partire da quelle che si nutrono di bacche e frutti e dai loro predatori, con un effetto a cascata su tutta la catena alimentare fino all’uomo.
Un tempo quando si parlava di Natura in difficoltà, l’immagine più usata era quella del Panda, ma oggi, nella comunicazione, risulta più efficace quella delle api.
Ma torniamo al miele. Una prelibatezza che è anche medicina, un alimento completo, energetico e salutare. Le tecniche usate sono quelle di una volta.
Sembrerebbe che Ippocrate usasse il miele come bevanda depurativa, mentre i romani lo usavano come correttivo nei vini mal riusciti o come conservatore immergendoci la frutta, ma anche come bevanda alcolica: l’idromele.
Intorno all’AbanoRitz, sui Colli Euganei, si trova il Nettare Euganeo: il DOCG Euganeo delle Api. I principali tipi di miele prodotti nella zona dei Colli Euganei, ricca di innumerevoli specie botaniche, sono quello di Acacia, il Millefiori, il Castagno e la Melata, in molti casi ottenuti da coltivazioni biologiche.
A pochi minuti dall’AbanoRitz, si può anche visitare il Monastero di San Daniele, raggiungibile in macchina, ma anche con una piacevole passeggiata sul piccolo monte omonimo. Un’oasi di pace e tranquillità per rigenerare il corpo e lo spirito: raccoglimento e preghiera nella piccola chiesa, un viaggio nella storia nella villa-museo e prodotti naturali artigianali nel negozio del Museo. Questi, sono appunto principalmente a base di miele.
Vi aspettiamo quindi per la scoperta del miele dei Colli Euganei, una tra le tante ricchezze enogastronomiche del nostro territorio.