Oggi la giornata è iniziata insolitamente presto e ho dovuto fare colazione con il mio ottimo tea e la tortina di mele fatta da Lorenza, senza poterci dedicare tutto il tempo che meritavano sia l’Amber Gaba Oolong, selezionato da mio figlio Francesco, sia il dolce di mia nipote (4 mele/300gr di farina/250 gr di zucchero/3 uova/il succo di 1 limone e una bustina di lievito, olio e latte q.b.) che è perfetto per la colazione del mattino. Lorenza, l’avrete capito, in questi mesi di cattività mi ha nutrito con i delivery del venerdì sera e la parte dolce del mio prezioso breakfast, mi ha fotografato per Gloria nutrendo la mia ironia implementando il blog e i social da casa e infine, in tutti questi venerdì, mi ha dedicato interi pomeriggi, supportandomi, con la sua conoscenza delle lingue, nel mailing dell’ufficio prenotazioni, nutrendo il mio ego di zia. Grazie LORENZA!
Stamattina, dopo mesi, i giardinieri hanno cominciato a sistemare l’entrata, il giardino, le magnolie fiorite, la ghiaia dei vialetti d’ingresso, la fontana dei pesci rossi, il parcheggio. Il nostro GIORGIO, il manutentore, ha controllato e ispezionato tutto il reparto termale medicale convenzionato. Mia sorella ha cominciato ad attaccare adesivi e avvisi… FEDERICA, la sorella di Lorenza, quella della voce registrata nella segreteria telefonica, con il compagno, hanno continuato le pulizie e l’igienizzazione del reparto… insomma ci stiamo preparando per la riapertura, lunedì, di questo reparto piccolo, ma strategico: dalle 9 alle 13 tutti i giorni feriali. Strana sensazione la mia: un’euforia un po’ isterica… come quando, in Prato della Valle, per la festa di sant’Antonio, c’era il luna park all’americana ed entravo nella casa degli orrori, spaventata, ma felice di esorcizzare le mie paure.
Oggi poi, in pausa pranzo, sono andata da Maurizio, il parrucchiere di fronte al ritz, sono sua cliente da quando ha aperto, forse neanche 2 anni: proprio di fronte all’albergo, molto egocentrico, ottima mano avevo saputo, un bel negozio con orario continuato. Non me ne sono pentita: dopo 3 mesi di cattività, grazie al taglio che mi aveva fatto, anche senza piega, ho avuto sempre i capelli in ordine. Però oggi Maurizio e io ci siamo sfogati: rispettando il mio capello non colorato e liscissimo, abbiamo osato un carré deciso con una scalatura a stella per il volume che Maurizio mi spiega essere una tecnica spagnola, e, in anteprima per i miei prossimi 60 anni, una frangia leggera, irregolare e un po’ nascosta. Mai avuta prima, ma la mia nuova frangia sfrangiata mi piace. Maurizio è stato il primo negozio non di alimentari, che ho visitato dopo il lockdown: mi hanno misurato la febbre, il termo scanner ha segnato 34° di temperatura, ho risposto e firmato un questionario sul mio stato di salute, hanno insacchettato borsa, cellulare e anche il libro; dal parrucchiere non si può più leggere o sfogliare una rivista, ma in compenso ce la siamo raccontata piacevolmente e poi, sola nel negozio, sono stata viziatissima. Questa la parte bella, perché infine, nel tardo pomeriggio, mi è toccato il dentista, e, stasera, per cena, con la bocca ancora anestetizzata, mi aspettano le patate bollite schiacciate.
Questa la cronaca della giornata, ma quello che non vi ho raccontato, è il tempo dopo Maurizio e prima del Dentista: ho fatto un salto a casa mia dopo tanto tempo. Chissà cosa mi credevo… era perfetta, con tutte le cose in ordine, le mie; inondata di luce e apparentemente senza polvere, tale e quale a come l’avevo lasciata, era lì assieme alle mie abitudini: io l’ho lasciata, ma la mia mansarda ha tenuto e mi aspetta. Ho dovuto fare mente locale per trovare qualche vestito estivo e un paio di magliette leggere da portare al ritz: sono andata via a fine inverno e fra poco inizia l’estate. Ho chiuso la porta dietro di me e sono passata dalla mia amica Cristina che ha il negozio nel quadrivio del ghetto di Padova… in questi mesi ci siamo sentite spesso per telefono, ma prima ci vedevamo quasi ogni giorno, la mattina, quando passavo per andare a prendere la macchina e venire al ritz: io, commossa, le ho mandato un bacio dalla vetrina e lei si è messa a piangere.