01/04/2020

Dunque l’idea così compiuta non tanto di scrivere, ma di tenere un diario che mia nipote Lorenza avrebbe tramutato in un moderno sensazionale BLOG, ha cominciato a prendere forma un paio di settimane fa. Tutti quelli che mi conoscono sanno che da sempre ho amato leggere, narrare, scrivere, prendere appunti. A 5 anni lessi il mio primo libro e fu la favola di Andersen “Il brutto anatroccolo” (e siccome stiamo esagerando con gli spunti, a proposito di questo vi invito a guardare qui) e sempre da piccola scrivevo poesie divertendomi a trovare rime sbilenche (le bretelle sono belle) e surreali che nobiliterei promuovendole a aiku-naif urgenti come l’infanzia, dei vagiti poetici che mia zia Maria stimolava e trascriveva. La tante Maria ( Tante = Zia in francese, ma pronunciato all’italiana… sono cresciuta in hotel, in un ambiente multilingue che non erano solo quelle dei clienti, mi riferisco per esempio al dialetto veneto di Pernumia diverso da quello di Fara Vicentino, passando per il tedesco autodidatta di mia madre o al francese dandy di mio padre), la tante Maria dicevamo è oggi una maestra in pensione di 90 anni addicted della tecnologia. Ma mi riprometto di scrivere ancora di lei più avanti, la storia è lunghissima e risale alla mia nascita (21 luglio 1960: ricordatelo!) all’Universal e al fatto che io ero una nipote adottiva più di quanto lei fosse una mia zia adottiva… e ci risiamo: non apriamo altre porte. Insomma ho scritto rime che poi, molto dopo, ho filastroccato (coperta da un pezzo di pizzo, c’è una pizza sul bordo di un pozzo che puzza) con e per i miei figli piccoli. Simili amenità probabilmente allora sorprendevano mia zia Maria (è quasi diventata un hashtag), ma poi sono toccate ai miei figli travolti da un amore materno animale e da una fantasia assoluta che più che creativa era reattiva… con tutta l’umiltà del caso sta diventando un flusso joyciano più che un blog, scusatemi! Fatto sta che dalle rime bambine, passando ai bei voti per i temi alle elementari (la maestra Turetta non era né tenera né simpatica), alle medie (la prof. Filippi era molto severa e per niente paziente, ma molto colta) e finalmente al ginnasio (eccellente la prof. Padovan), approdando poi alla presunzione giornalistica di Virtuose (vir ovvero forza pura), passando per il web marketing e finendo allo story-telling dei 50 anni nel 2017 dell’AbanoRitz… si può capire, e anticipatamente perdonare, questa mia esigenza di scrittura ora… ma ora quando?

E’ sempre la stessa domanda: QUANDO? Sul Tempo, tema complesso e mai risolto dall’umanità che ha saputo regolarlo solo scopiazzando la Natura con le sue fasi lunari, le maree, le stagioni, il sorgere del sole o la posizione delle stelle nell’infinito firmamento; sul tempo ne diremo delle belle in questo blog perché il tempo è il prodotto turistico per eccellenza! Parleremo di Time for spa, parleremo della nostra storia sintetizzata del Genius Loci e infine commenteremo il mio mantra: non ci sarà futuro per chi non ha passato, questione, quest’ultima, sulla quale potremmo aprire un altro blog. Ma, per il momento, occupiamoci di questo, poiché la prima questione che ho dovuto risolvere è stata, non tanto il perché, che mi era chiarissimissimo, ma il quando cominciare a pubblicare e soprattutto per quanto tempo? Avere un’idea non basta, occorre una realizzazione, un inizio e una fine; definire un obbiettivo segnando un percorso per me è fondamentale, detesto infatti il tempo sospeso e questo sarà argomento di massima importanza più avanti (ecco un modo di dire “più avanti” da forzare definendolo, appunto). Cercavo insomma una data significativa o addirittura simbolica, persino markettare, per iniziare il mio blog e così, come spesso mi accade, ho fatto il gambero e ho cominciato dall’eventuale o presunto termine che, scaramanticamente, chiameremo traguardo: il 21 luglio è la data ed è il mio compleanno in questoX compleanno bisestile compirò 60 anni! Data egocentrica mi rendo conto ma per niente estranea alla vita dell’AbanoRitz e dunque di questo BLOG. Ho poi contato a ritroso 100 giorni che mi parevano di grande effetto, ho contato 40 giorni ovvero una presunta quaresima/quarantena, ho contato 7 settimane cabalistiche… insomma è difficile trovare un inizio e non per il tristemente famoso problema del foglio bianco, ma per assurdo perché ce n’erano troppe da dire, così ho semplicemente pensato al ciclo della vita, della mia vita: il 31 marzo è un anno che la mia mamma è morta ed è questa la data che ho scelto per iniziare a buttar giu’ questa insalata mista di parole. Finalmente ve lo dico, è pensando a lei (una vera regina dell’hotellerie) che ho scelto il nome del BLOG: il nickname GLORIA, ed è a lei che tributo questa scelta di abitare l’AbanoRitz ai tempi del coronavirus.

2 Comments

  1. Ornella Pagliarin

    Sono sicura che tua mamma leggendo GLORIA sarebbe fiera di te! Bravissima.

    1. abanoritz Post author

      Grazie. Quel che so per certo e che ho condiviso è che mia madre era fiera di te.

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