Venezia 70. La seconda giornata inizia con grandi donne

di Federica Favaro

Tra i film in gara alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia, è stato presentato “Via Castellana Bandiera”, scritto, diretto e interpretato da Emma Dante, anche autrice dell’omonimo romanzo, una delle personalità più forti, vitali e innovative del nostro teatro. La storia narra dell’incontro-scontro tra due donne dalle “corna dure”, ovvero molto caparbie. In una domenica pomeriggio, lo scirocco soffia senza pietà su Palermo quando due donne, Rosa e Clara, venute per festeggiare il matrimonio di un amico, si perdono nelle strade della città e finiscono in una specie di budello: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento, un’altra macchina guidata da Samira, dentro la quale si ammassa la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario nella stessa strada. Né Rosa al volante della sua Multipla, né Samira, donna antica e testarda al volante della sua Punto, intendono cedere il passo l’una all’altra. Chiuse all’interno delle loro macchine, due donne si affrontano in un duello muto che si consuma nella violenza intima degli sguardi. Un duello tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano. Perché, come in ogni duello, è una questione di vita o di morte…
Due donne meravigliosamente interpretate da Emma Dante (Rosa) ed Elena Cotta, insieme ad Alba Rohrwacher (Clara) e agli uomini che ruotano intorno a questa vicenda. Ma è la strada la vera protagonista, che accoglie e rigetta le persone di questa storia.
Una storia che Emma Dante ha realmente vissuto alcuni anni fa, anche se il “duello” era durato soltanto un’ora e si era concluso con l’arrivo della polizia. Lei ed una signora anziana che Elena Cotta interpreta in maniera straordinaria. Due donne che nella loro ostinazione fanno paura, una caparbietà che appartiene alla cultura di questa terra. Rosa e Samira si “odiano” ma nello stesso tempo si ammirano: una rivede nell’altra la madre con cui è in conflitto, l’altra la figlia morta troppo giovane. Alle loro spalle, la montagna che incombe, un’altra Palermo.
Stupende le inquadrature di occhi e di mani che ricordano tanto il cinema di Sergio Leone, uno degli autori che Emma ha dichiarato di ammirare.

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