I.O.V. per le donne: l’Istituto Oncologico premiato per il quarto anno
#accoglienza, servizi dedicati, risposte a specifiche esigenze
Nella cornice della Presidenza del Consiglio dei Ministri si è svolta la cerimonia di premiazione del nuovo Network “Bollini Rosa” per il biennio 2016-2017, formato da 249 strutture ospedaliere distintesi per la loro offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, con particolare attenzione alle esigenze delle donne. Le schede degli ospedali sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it.
La sanità padovana è particolarmente attenta alle patologie femminili e ad attestare tutto ciò sono i bollini dell’Onda: l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.
Anche quest’anno l’osservatorio ha dipinto di rosa le strutture ospedaliere di Padova e provincia.
Sono tre i requisiti richiesti per ottenere i bollini rosa:
1 – presenza di servizi espressamente rivolti alle donne;
2 – offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale come la telemedicina, il servizio di assistenza sociale e la mediazione culturale;
3 – appropriatezza di percorsi diagnostico-terapeutici alla luce delle reali esigenze della donna.
Il riconoscimento è stato ricevuto per la quarta volta di seguito e Simona Aurelia Bellometti, la direttrice sanitaria, esprimendo una grande soddisfazione afferma che: “I tre bollini rosa testimoniano l’attenzione che abbiamo nei confronti della medicina della donna e in modo più ampio per la medicina di genere, sia a livello clinico sia a livello di ricerca.”
Quarta volta di seguito bollata di rosa, quindi, l’Azienda Ospedaliera di Padova. Sono stati valutati al massimo anche gli ospedali di Camposampiero e Cittadella. L’Ulss 16 è comunque in crescita: gli ospedali Sant’Antonio di Pafova e l’Immacolata Concezione di Piove di Sacco sono passati da un bollino rosa dell’anno scorso a due bollini. Urbano Brazzale, direttore generale, afferma che questo miglioramento è dovuto al percorso che si è compiuto per adeguare le strutture in modo che siano in carico di svolgere una corretta presa in carico delle pazienti.
Il Policlinico di Abano Terme ha visto riconfermati i due bollini ricevuti l’anno scorso, merito di una ginecologia di eccellenza, con una gamma di tecniche chirurgiche mini invasive tra le più complete d’Italia, un’ostetricia in gradi di rispondere ad ogni esigenza delle nuove mamme, oltre alla specialità di neonatologia, nutrizione e dietologia clinica, endocrinologia, malattie e disturbi dell’apparato cardiocircolatorio e senologia. Anche gli ospedali riuniti di Monselice si sono visti assegna il doppio bollino rosa.
“La salute della donna – sottolinea il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin – è un tema che mi sta molto a cuore perché sono fermamente convinta che tutelare la salute femminile significa tutelare la salute di un’intera famiglia, di tutta la collettività. Le donne, infatti, svolgono un ruolo strategico per l’adozione di stili di vita corretti e salutari nonché per la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie che possono colpire l’ambito familiare. La promozione della salute delle donne rappresenta dunque un obiettivo strategico ed è misura della qualità, dell’efficacia ed equità del nostro sistema sanitario. Purtroppo le donne non trovano sempre una risposta, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, alle loro specifiche esigenze a causa di modelli organizzativi che spesso hanno ancora poca attenzione alle esigenze di genere e questa è sicuramente una ‘lacuna’ che va colmata. In questo contesto, l’iniziativa dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che attribuisce come riconoscimento i ‘Bollini Rosa’ a quelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale in possesso dei requisiti che privilegiano la prospettiva di genere all’interno dell’erogazione delle cure come fattore strategico di qualità e che si distinguono per il miglioramento dell’assistenza e delle cure e per la ricerca, rappresenta un prezioso
valore aggiunto. Esprimo quindi il mio ringraziamento per il lavoro svolto da Onda, dalla sua Presidente Francesca Merzagora e da tutto il Comitato tecnico-scientifico“.
“Disegnare percorsi sempre più specifici per la salute delle donne significa aumentare l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, migliorare gli esiti delle prestazioni erogate e costruire una sanità che tiene conto dei presupposti sociali e culturali in cui opera“, afferma Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Le 249 strutture, individuate da Onda, sono il segno di come è possibile fare in modo che la sanità possa crescere all’interno di fasce di popolazione caratterizzate da bisogni diversi: sociali, di genere e di razza, ma nel rispetto del diritto di tutti a essere non solo pazienti, ma innanzitutto persone che esprimono un bisogno di cura”.