Tablet e smartphone per i bambini, quando e come concederli
La dipendenza da tablet e smartphone per i bambini è a rischio in un caso su quattro; ecco come scongiurarlo con i consigli dei pediatri
Nell’era 2.0 tablet e smartphone sono talmente diffusi da essere entrati di diritto nel paniere Istat insieme ai beni di prima necessità. Complice l’ampia offerta predisposta dagli operatori telefonici e la possibilità di mettere i migliori abbonamenti cellulare incluso a confronto, la maggior parte delle famiglie italiane dispone di almeno un apparecchio elettronico che, prima o poi, finisce immancabilmente nelle mani curiose dei più piccoli nativi digitali.
Secondo una ricerca di Censuswide, in Italia il 22,7% degli under 12 passa davanti al display oltre 3 ore e mezza della propria giornata, rischiandone la dipendenza. Senza demonizzare il fenomeno, però, anche i più piccoli possono trarre beneficio dai dispositivi elettronici e così, sebbene a determinate condizioni, i medici della Società italiana di pediatria accolgono l’uso di tablet e smartphone per i bambini.
Seguendo le direttive definite nel congresso nazionale di San Diego dal team di pediatri dell’American Academy of Pediatrics, è bene, innanzitutto, impedire l’uso dei dispositivi elettronici ai bambini di età inferiore ai 2 anni. Sebbene già potenzialmente pratici nel touchscreen e sicuramente predisposti più dei loro stessi genitori, i neonati devono essere tenuti lontani da questo tipo di apparecchi almeno fino a dopo i 24 mesi.
L’uso di tablet e smartphone per i bambini entrati nel secondo anno di età è, poi, possibile, ma sempre seguendo una rigida limitazione di orario. Meglio, infatti, non consentire la fruizione degli apparecchi elettronici ai più piccoli per più di 1-2 ore al giorno e trovare tempo per i giochi di società, o per i passatempi all’aria aperta, oltre che alla classica lettura di un libro o di una fiaba.
Importantissimo è anche supervisionare l’utilizzo che il bimbo fa del dispositivo. Sempre più ampia e variegata è infatti la gamma di app, film e giochi realizzati ad hoc per i più piccoli, spesso proficuamente interattivi e educativi. Nel caso di tablet e smartphone per i bambini, ad esempio, l’esplorazione tattile e multimediale consentita dal touchscreen delle favole e dai giochi virtuali può essere di stimolo a una crescita intellettuale ed esperienziale senza pari.
A tale proposito anche il colosso Google si sta di recente muovendo per riadattare i suoi servizi più utilizzati, tra cui YouTube e Chrome, agli under 12, promettendo alle famiglie digitali maggiori filtri e un livello di controllo più alto, oltre che contenuti specifici per i più piccoli. Lungi dal negare l’utilizzo di tablet e smartphone per i bambini, dunque, tutti gli attori in gioco, pediatri, aziende e famiglie, potranno e dovranno scendere in campo per salvaguardare la tutela dei bimbi, senza per questo rinunciare alla tecnologia e al futuro che in essa si rispecchia.
Articolo di Vanessa Aloise